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DIAGNOSIS
AND MANAGEMENT OF THE METABOLIC SYNDROME. AN AMERICAN HEART ASSOCIATION / NATIONAL
HEART, LUNG, AND BLOOD INSTITUTE. SCIENTIFIC STATEMENT Grundy SM, Cleeman JI,
Daniels SR, et al. Circulation 2005; 112(17):2735-52. Epub 2005 Sep 12 Executive
summary
Uno
statament scientifico completo dell'American Heart Association (AHA)
e del National Heart, Lung, and Blood Institute (NHLBI), è stato
pubblicato su Circulation del 18 ottobre 2005. Esso si pone l'obiettivo
di fornire un orientamento ai professionisti sulla diagnosi e la gestione della
sindrome metabolica (SM) negli adulti. Attualmente non è chiaro se la
SM abbia una sola causa e sembra che sia determinata dalla presenza di fattori
di rischio multipli. I più importanti tra questi fattori di rischio sono
l'obesità addominale e la resistenza insulinica. Altre condizioni associate
includono l'inattività fisica, l'età, lo squilibrio ormonale e la
predisposizione genetica o etnica. Gli studi prospettici di popolazione mostrano
che la SM conferisce un aumento di circa 2 volte del rischio relativo di sviluppare
malattie aterosclerotiche cardiovascolari (ASCVD); questo aumento diventa maggiore
(5 volte) e negli individui con diabete mellito di tipo 2 accertato, rispetto
alle persone senza SM. DIAGNOSI Nel
tempo sono stati proposti differenti set di criteri per la diagnosi clinica della
SM. I ricercatori hanno rilevato che i criteri diagnostici stabiliti dall'ATP
III nel 2001 costituiscono uno strumento clinico utile e robusto per la diagnosi
della SM. Essi si basano sulla determinazione clinica di circonferenza vita, trigliceridemia,
colesterolemia HDL, pressione sanguigna e livelli ematici di glucosio a digiuno.
La presenza di anormalità predefinite di 3 di questi 5 elementi costituisce
una diagnosi di SM. Questa proposta ha il vantaggio di evitare l'enfasi su una
singola causa. Secondo gli autori di questa pubblicazione i criteri diagnostici
dell'ATP III devono essere mantenuti con modificazioni minori e alcuni chiarimenti.
Tabella
1 - Criteri diagnostici per la SM
PARAMETRO (Almeno
3 dei 5 criteri diagnostici di SM) | CUT
POINT | Circonferenza
vita | >=102
cm negli uomini >=88 cm nelle donne | Trigliceridi
plasmatici | >=150
mg/dL (1,7 mmol/L) o trattamento farmacologico per elevata trigliceridemia* | Colesterolo
HDL | <40
mg/dL (0,9 mmol/L) negli uomini <50 mg/dL (1,1 mmol/L) nelle donne
o trattamento farmacologico per ridotta colesterolemia HDL* | Pressione
arteriosa (PA) | >=130
mm Hg PA sistolica o >=85 mm Hg PA diastolica o trattamento
farmacologico per l'ipertensione | Glucosio
a digiuno | >=100
mg/dL o trattamento farmacologico per elevata glicemia |
*Fibrati
e acido nicotinico sono i farmaci più comunemente impiegati per ridurre
livelli elevate di trigliceridi e aumentare livelli ridotti di colesterolo HDL.
Si assume che i pazienti che assumono uno di questi farmaci abbiano livelli elevati
di trigliceridi e bassi livelli di HDL. GESTIONE
CLINICA Il target principale della gestione clinica della SM è la
riduzione del rischio di malattie aterosclerotiche e di insorgenza di diabete.
La terapia di prima linea prevede la cessazione del fumo e la riduzione dei livelli
di colesterolo LDL e di glucosio e della pressione agli obiettivi raccomandati,
interventi sullo stile di vita per ridurre i fattori di rischio metabolici (perdita
di peso, incremento dell'attività fisica e modificazioni delle abitudini
alimentari). Le terapie farmacologiche dovrebbero essere utilizzate secondo le
attuali raccomandazioni per i fattori di rischio individuali. Ad oggi, queste
terapie non sono raccomandate specificatamente per ridurre il rischio di insorgenza
di diabete mellito di tipo 2, se non sono in atto trattamenti per prevenire le
ASCVD. E' necessario condurre ulteriori ricerche finalizzate a meglio comprendere
la patofisiologia della sindrome metabolica e ad identificare nuovi target di
terapia. Gli
autori di questo documento ovviamente dissentono dalle conclusioni dell'ADA/EASD
statement. Il termine sindrome metabolica è utilizzato da molti anni e
non dovrebbe essere abbandonato. Essi sottolineano l'importanza di un approccio
multifattoriale e la SM si trova nel mezzo di questo approccio. Molti cardiologi
ormai riconoscono la SM e ritengono che essa esista. E' infatti ciò che
molti pazienti manifestano clinicamente. |