Si è
conclusa la procedura di stipula dei protocolli d'intesa con le principali
associazioni della panificazione artigianale e industriale per la graduale
riduzione del quantitativo di sale nel pane.
Un consumo eccessivo di sale determina un aumento della pressione arteriosa,
che a sua volta aumenta il rischio di insorgenza di gravi patologie dell'apparato
cardiovascolare correlate all'ipertensione arteriosa, come l'infarto del
miocardio e l'ictus cerebrale.
Una minore assunzione di sale con la dieta è uno degli obiettivi
del programma "Guadagnare salute".
Secondo quanto riportano le Linee
guida per una sana alimentazione italiana dell'Inran, un consumo
medio di sale al di sotto di 6 g al giorno, corrispondente a circa 2,4
g di sodio, rappresenta un buon compromesso tra il soddisfacimento del
gusto e la prevenzione dei rischi legati all'assunzione di sodio.
Nel corso del mese di luglio 2009 sono stati siglati i protocolli d'intesa
per la riduzione del quantitativo di sale nel pane tra il ministero della
Salute e le principali associazioni di categoria della panificazione artigianale
e industriale.
In Italia, il 90% del pane consumato è di produzione artigianale,
il 10% di produzione industriale. Le tipologie di pane sono numerose e,
nell'ambito della panificazione artigianale, sono notevoli le differenze
di produzione da un forno all'altro.
Il documento, messo a punto dal Gruppo di lavoro per la riduzione del
quantitativo di sale nel pane, di cui fanno parte rappresentanti di Università,
Iss e Inran, definisce l'entità della riduzione del quantitativo
di sale, tenendo conto della concentrazione di partenza e delle varie
tipologie di pane.
Questi gli accordi stipulati:
" la Federazione italiana panificatori si è impegnata a ridurre
gradualmente il contenuto di sale nel pane nella misura del 5% l'anno
fino a raggiungere nel 2011 una diminuzione complessiva pari al 15%. La
Federazione si è impegnata, inoltre, a produrre una tipologia di
pane con il 50% in meno di sale, senza alcun effetto sul sapore, grazie
a particolari tecniche di impasto, lievitazione e cottura. Questa nuova
tipologia di pane sarà in commercio da settembre allo stesso prezzo
di vendita del pane comune.
" l'Assipan Confcommercio si è impegnata a ridurre il contenuto
di sale nel pane del 10% entro l'anno 2009
" l'Assopanificatori Fiesa Confesercenti si è impegnata a
ridurre il contenuto di sale nel pane del 15% entro l'anno 2010
" l'Associazione italiana industrie prodotti alimentari si è
impegnata, entro il 2011, a ridurre il contenuto di sale del 10% sul prodotto
finito in specifiche tipologie di pane prodotte da alcune aziende associate
(Agritech, Barilla, Forno della Rotonda, Interpan/Gruppo Novelli, Il Buon
Pane, Panem Italia e Sefa).
I protocolli d'intesa prevedono la possibilità di siglare, in futuro,
eventuali ulteriori accordi per la riduzione del quantitativo di sale
in altre tipologie di pane. L'intervento di riduzione del quantitativo
di sale nel pane sarà accompagnato da iniziative di informazione
e comunicazione rivolte alla popolazione.
OPUSCOLO
(NUOVO, gennaio 2010)
SUL
SITO
CONSUMO
DI SALE E PRESSIONE ARTERIOSA - documento del Ministero della Salute
REDUCING SALT INTAKE
IN POPULATIONS - REPORT OF A WHO FORUM AND TECHNICAL MEETING, documento
dell'Oms del 2006
WORLD ACTION
ON SALT AND HEALTH (WASH) - iniziativa globale per la riduzione graduale
di assunzione di sale
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