FREDDO ED UTILIZZO DEI MEDICINALI



GRAND FROID ET MÉDICAMENTS
Fonte: Afssaps. 17 dicembre 2009



Un brusco abbassamento delle temperature può comportare modifiche fisiologiche, un picco di casi di ipotermia e soprattutto un aggravamento di patologie preesistenti. L'adattamento al freddo attiva meccanismi difensivi che possono diminuire o ritardare l'efficacia dei farmaci.
I soggetti più fragili si adattano più lentamente e con maggior difficoltà a temperature estremamente basse. È il caso delle persone anziane, specie se affette da patologie croniche e in particolare chi soffre di malattie cardiovascolari, respiratorie (tra cui l'asma) o neuropsichiatriche.
Si deve tener conto che per alcune categorie di farmaci esistono rischi:
1)
I neurolettici, i barbiturici e le benzodiazipine possono aggravare l'ipotermia alterando la termoregolazione centrale; mentre certi antidepressivi e tutti i vasodilatatori peggiorano l'ipotremia alterando la termoregolazione periferica, perché limitano la risposta vasocostrittrice.
2)
Alcuni neurolettici possono indurre direttamente l'ipotermia.
3) Il freddo, inoltre, riduce l'assorbimento dei principi attivi somministrati con cerotti o per via sottocutanea
4) Sedativi e benzodiazipine, invece, possono indirettamente aggravare gli effetti delle basse temperature riducendo la vigilanza rispetto alla sensazione di freddo.
La conoscenza dell'insieme dei fattori di rischio, compreso il trattamento farmacologico già in corso, consente di proporre adeguate misure preventive.

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