Le
autorità regolatorie europee hanno rilasciato una prima bozza delle
linee guida che dovranno indirizzare lo sviluppo clinico e il processo
di sviluppo e registrazione dei biosimilari di anticorpi monoclonali.
Tra gli argomenti trattati, la tipologia dei trials clinici necessari
e quali patologie potranno essere trattate con lo stesso anticorpo monoclonale.
L'EMA precisa che il focus delle attività di sviluppo clinico dei
biosimilari dovrà essere la dimostrazione che l'efficacia e la
sicurezza del farmaco sono simili all'originatore. Infatti, i benefici
per il paziente sono già stati stabiliti in precedenza per il prodotto
originatore.
In linea di principio, secondo l'agenzia europea, dovranno essere adottati
modelli e condizioni di studio (farmacodinamiche o cliniche) in popolazioni
omogenee di pazienti, poiché ciò riduce la variabilità
dei dati e il campo di pazienti necessario per provare la biosimilarità.
In questo modo si faciliterà anche l'interpretazione dei dati.
L'EMA afferma che l'estrapolazione dell'efficacia clinica e dei dati di
sicurezza ad altre indicazioni approvate per l'anticorpo monoclonale di
riferimento, non specificamente studiate per l'anticorpo biosimilare,
è possibile sulla base dell'evidenza clinica globale fornita dal
biosimilare e dopo adeguata giustificazione tecnica. Tuttavia, proseguono
gli esperti dell'Ema, quando l'anticorpo di riferimento è approvato
in due indicazioni, ampiamente differenti tra loro, l'estrapolazione del
dati al biosimilare costituisca una sfida maggiore. Cioè, in questi
casi potrebbero essere necessari nuovi studi.
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