Autori: |
SHEP
Cooperative Research Group.
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Bibliografia: |
JAMA
1991; 265:3255-3264.
JAMA 1997; 278:212-216.
JAMA 1998; 279:778-780.
JAMA 1996; 276:1886-1892.
Arch Intern Med 1998; 158:741-751.
Circulation 2001; 104:1923-1926.
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Disegno: |
Studio
randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, multicentrico.
Follow up medio di 4.5 anni.
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Trattamenti: |
Step
1: Clortalidone (12,5 mg/die) o placebo per raggiungere l'obiettivo
terapeutico di una pressione arteriosa sistolica <160 mm Hg nei
pazienti con PAS iniziale >180 mm Hg o di ottenere una riduzione
di 20 mm Hg nei pazienti con PAS iniziale di 160-179 mm Hg.
Se l'obiettivo prefissato non era raggiunto, Clortalidone (25 mg/die)
o placebo.
Step 2: Se l'obiettivo prefissato non era raggiunto, Clortalidone
(12,5 o 25 mg/die) + Atenololo (25 mg/die) o placebo.
Se l'obiettivo prefissato non era raggiunto, Clortalidone (12,5 o
25 mg/die) + Atenololo (50 mg/die) o placebo.
Reserpina (0,05 mg/die) al posto di atenololo in caso di controindicazioni.
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Scopo: |
Valutare
l'efficacia del trattamento con farmaci antipertensivi nel ridurre
il rischio di ictus in pazienti con ipertensione sistolica isolata
(ISH).
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Campione: |
Popolazione
ambulatoriale arruolata nei centri di cura terziaria.
Numero totale di pazienti: 4736.
Età: >60 anni.
Sesso: maschi e femmine.
Criteri di inclusione:PAS 160-219 mm Hg e PAD <90 mm Hg.
Criteri di esclusione: presenza di malattie cardiovascolari
maggiori o altre gravi patologie.
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End
points: |
Primari:
ictus fatale e non fatale.
Secondari: morbilità e mortalità coronarica e
cardiovascolare, mortalità per tutte le cause e qualità
della vita.
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Risultati: |
La
PAS media registrata durante il follow-up era 155 mm Hg nel gruppo
placebo, 143 mm Hg nel gruppo in trattamento attivo. L'incidenza in
5 anni di ictus era 5,2 per 100 partecipanti nel gruppo di pazienti
trattati, 8,2 per 100 nel gruppo in placebo. Il rischio relativo (RR)
era 0,64 (p=0,0003). Per gli end point secondari relativi a infarto
miocardico non fatale e morte coronarica il RR era 0,73. Gli eventi
cardiovascolari maggiori risultarono ridotti (RR=0,68), così
come la morte per tutte le cause (RR=0,87). |
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