Kanaya
A, Herrington D, Vittinghoff E, Lin F, Grady D, Bittner V, Cauley J.A, Barret-Connor
E. Annals of Internal Medicine 2003; 138:1-9
RIASSUNTO CONTESTO
Numerosi trial randomizzati hanno evidenziato effetti diversificati della terapia
ormonale sostitutiva (TOS) sui livelli di glucosio a digiuno. Nessuno studio ha
però valutato l'effetto della TOS sull'incidenza di diabete. METODI
E' stata condotta un'analisi retrospettiva dei dati dello studio HERS (the Heart
and Estrogen/progestin Replacement Study), un trial randomizzato, in doppio cieco
e controllato con placebo che ha coinvolto 2763 donne in post menopausa, con malattia
coronarica, seguite in un follow up di 4,1 anni. Al basale 734 donne presentavano
diagnosi di diabete, 218 avevano livelli alterati di glucosio a digiuno e 1811
risultavano normoglicemiche. Le 2029 donne, senza diagnosi si diabete, sono state
scelte per la valutazione dell'incidenza della patologia. La classificazione
è stata fatta considerando diabetiche le pazienti con diagnosi di diabete,
o in terapia con farmaci per il diabete o con livelli plasmatici di glucosio a
digiuno maggiori di 6,9 mmol/L (>126 mg/dL). Rientravano nel gruppo
dei soggetti con valori glicemici a digiuno alterati le donne che presentavano
livelli compresi tra 6,0 e 6,9 mmol/L (tra 110 e 125 mg/dL) al basale. Le restanti
donne sono state considerate come aventi un normale metabolismo glucidico. Le
pazienti sono state randomizzate al trattamento con una dose giornaliera di estrogeno
coniugato (0,625 mg) e medrossiprogesterone acetato (2,5 mg), oppure placebo.
I livelli di glucosio a digiuno sono stati misurati al basale, dopo un anno e
alla fine dello studio. Il diabete incidente è stato definito in presenza
di livelli ematici di glucosio a digiuno maggiori o uguali a 6,9 mmol/L (>126
mg/dL), se nel corso del follow-up è stata avviata una terapia ipoglicemizzanti
o se dalla paziente è stata comunicata l'effettuazione di una diagnosi
di diabete. RISULTATI Le concentrazioni plasmatiche di glucosio a digiuno
sono aumentate significativamente tra le donne trattate con placebo, mentre non
si è osservata alcuna variazione tra le pazienti in terapia ormonale sostitutiva.
L'incidenza di diabete è risultata del 6,2% nel gruppo in TOS e del 9,5%
nel gruppo placebo (rischio relativo 0,65; IC 95% 0,48-0,89; p=0,006). Il numero
di donne trattate per prevenire un caso di diabete è stato di 30 (IC 95%
18-103). Variazioni del peso corporeo e della circonferenza vita non hanno contribuito
a questo effetto. CONCLUSIONI Nelle donne con malattia coronarica, la
TOS ha ridotto l'incidenza di diabete del 35%. Questa osservazione fornisce prove
importanti sugli effetti metabolici della TOS ma non è sufficiente per
giustificare un uso degli ormoni nella prevenzione secondaria delle malattie cardiache. COMMENTO Numerosi
studi clinici hanno stimato l'effetto della terapia ormonale sostitutiva (TOS)
sul metabolismo del glucosio, portando però a risultati non concordanti.
Infatti i dati emersi da alcuni trial randomizzati e controllati con placebo,
condotti su donne senza diabete hanno evidenziato un abbassamento dei livelli
di glucosio o di insulina a digiuno nei gruppi trattati con ormoni; altri lavori
invece non hanno mostrato alcuna differenza tra le pazienti trattate con ormoni
e quelle trattate con placebo. Studi osservazionali hanno evidenziato in modo
più consistente che donne in post-menopausa e in TOS mostravano livelli
di glucosio a digiuno o di emoglobina A1C più bassi rispetto a quelle non
trattate con ormoni. Alcuni di questi studi hanno evidenziato anche una diminuita
incidenza di diabete tra le pazienti che avevano assunto una terapia ormonale
sostitutiva. Per determinare l'effetto della TOS sul diabete, gli autori di
questo lavoro hanno analizzato i dati dello studio HERS (Heart and Estrogen/progestin
Replacement Study) nel quale 2763 donne in post-menopausa con malattia cardiaca
documentata erano state assegnate in modo randomizzato ad una terapia con estrogeno
più progestinico oppure a placebo. E' stato valutato l'effetto della TOS
sui livelli di glucosio a digiuno e l'incidenza di diabete nell'arco di 4 anni
di follow up, scartando le donne con diabete documentato all'arruolamento. I
dati emersi indicano che le donne in terapia ormonale sostitutiva hanno avuto
una riduzione significativa del rischio di diabete, rispetto a quelle trattate
con placebo, principalmente per il fatto che le pazienti in TOS hanno mantenuto
livelli più bassi di glucosio a digiuno. Ciò potrebbe significare
che il trattamento con ormoni è in grado anche di prevenire l'aumento del
carico di glucosio a digiuno, almeno nelle donne in post-menopausa e con malattia
cardiaca documentata (quindi ad alto rischio di sviluppare diabete). Tuttavia,
questo potenziale effetto preventivo deve essere rapportato al rischio aumentato
di eventi coronarici che si riscontra nelle pazienti in terapia con ormoni, di
eventi tromboembolitici venosi e di cancro al seno per una terapia a lungo termine.
Di conseguenza la terapia ormonale sostitutiva non può essere ritenuta
un valido approccio per prevenire il diabete in donne con malattia cardiaca. Questo
risultato è in accordo con le linee guida attuali che sostengono che la
TOS non dovrebbe essere usata nella prevenzione secondaria delle malattie cardiache.
Una migliore conoscenza dei meccanismi che sono alla base degli benefici metabolici
effettivi della TOS potrebbe aiutare a sviluppare nuovi regimi terapeutici che
non implichino i rischi noti di tale approccio farmacologico. |