Fonte: theheart.org
Dati
provocatori emersi da un'analisi dello studio Pravastatin or Atorvastatin
Evaluation and Infection Therapy (PROVE-IT) hanno mostrato
che i pazienti che raggiungono bassi livelli di proteina C-reattiva (PCR)
hanno esiti clinici migliori a qualsiasi concentrazione di colesterolo
LDL raggiunta, anche se i risultati ottimali sono stati ottenuti fra i
pazienti trattati con statine che raggiungevano il doppio obiettivo di
livelli di colesterolo LDL <70 mg/dL e livelli di CRP <2 mg/dL.
I
risultati di un trial comparativo fra due agenti insulino-sensibilizzanti,
pioglitazone e rosiglitazone, mostrano che sebbene entrambi siano ugualmente
efficaci nel controllo glicemico dei pazienti con diabete mellito di tipo
2 e dislipidemia, essi sembrano produrre effetti diversi sui lipidi. Rispetto
a rosiglitazone, pioglitazone agisce positivamente su trigliceridi, colesterolo
HDL, colesterolo non-HDL e sulla dimensione e concentrazione delle particelle
LDL, anche se, entrambi gli agenti, aumentano i livelli di colesterolo
LDL.
I
risultati del trial randomizzato Glycemic Effects in Diabetes Mellitus:
Carvedilol-Metoprolol Comparison in Hypertensives (GEMINI)
mostrano effetti differenti dei beta bloccanti carvedilolo e metoprololo
tartrato sul controllo glicemico nei pazienti con diabete di tipo 2 ed
ipertensione. In questi pazienti il trattamento con carvedilolo, rispetto
a metoprololo, stabilizza il livello di emoglobina A1c (HbA1c), una misura
di controllo glicemico, migliora l'insulino-resistenza e rallenta lo sviluppo
di microalbuminuria.
L'eparina a basso peso molecolare reviparina è risultata associata ad una riduzione del 13% dell'end point primario, costituito da morte, infarto miocardico (IM) ricorrente, ictus rispetto al placebo, nell'ambito del trial CREATE in pazienti con IM acuto. E' il primo farmaco antitrombotico che si è dimostrato in grado di salvare delle vite nell'era della riperfusione, come trattamento dell'IM e, se usato a livello mondiale, potrebbe prevenire un milione di morti all'anno.
I
risultati del trial Arterial Biology for the Investigation of the Treatment
Effects of Reducing Cholesterol (ARBITER-2) mostrano che l'aggiunta
di niacina a rilascio esteso alla terapia con statina rallenta la progressione
del processo aterosclerotica, misurato come spessore medio-intimale della
carotide (IMT) nei pazienti con malattia coronarica e bassi livelli di
colesterolo HDL. Dopo un anno di trattamento, l'IMT carotideo medio aumenta
significativamente nei soggetti non trattati con niacina, mentre rimane
stabile nei soggetti in terapia combinata. |