TRIAL PRESENTATI AL CONGRESSO 2004 DELL'AMERICAN HEART ASSOCIATION


Fonte: theheart.org


PROVE-IT: IL RAGGIUNGIMENTO DEL DOPPIO TARGET, BASSO LDL E BASSA PROTEINA C REATTIVA, RISULTA PIU' EFFICACE NELLA PREVENZIONE PRIMARIA DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI

Dati provocatori emersi da un'analisi dello studio Pravastatin or Atorvastatin Evaluation and Infection Therapy (PROVE-IT) hanno mostrato che i pazienti che raggiungono bassi livelli di proteina C-reattiva (PCR) hanno esiti clinici migliori a qualsiasi concentrazione di colesterolo LDL raggiunta, anche se i risultati ottimali sono stati ottenuti fra i pazienti trattati con statine che raggiungevano il doppio obiettivo di livelli di colesterolo LDL <70 mg/dL e livelli di CRP <2 mg/dL.
Secondo gli autori, il raggiungimento di questo doppio target era di maggiore importanza per la sopravvivenza successiva senza eventi rispetto all'assegnazione specifica alla terapia ipolipemizzante "aggressiva" o "moderata".
Lo studio PROVE-IT era uno studio con pazienti che ricevevano le migliori cure ed erano trattati contemporaneamente con una terapia ipolipemizzante molto aggressiva. Gli autori ritengono che la PCR sia importante, ma, anche dopo il trattamento con alte dosi di statine, la dieta, l'attività fisica e la cessazione del fumo sono ancora assolutamente indispensabili in quanto continuano a rappresentare un valido intervento per ridurre ulteriormente i livelli di CRP.


PIOGLITAZONE E ROSIGLITAZONE: DUE FARMACI IPOGLICEMIZZANTI CHE ESERCITANO EFFETTI DIFFERENTI SUI LIPIDI

I risultati di un trial comparativo fra due agenti insulino-sensibilizzanti, pioglitazone e rosiglitazone, mostrano che sebbene entrambi siano ugualmente efficaci nel controllo glicemico dei pazienti con diabete mellito di tipo 2 e dislipidemia, essi sembrano produrre effetti diversi sui lipidi. Rispetto a rosiglitazone, pioglitazone agisce positivamente su trigliceridi, colesterolo HDL, colesterolo non-HDL e sulla dimensione e concentrazione delle particelle LDL, anche se, entrambi gli agenti, aumentano i livelli di colesterolo LDL.
E' ancora da stabilire se queste differenze negli effetti lipidici si traducono in una diversa efficacia sul rischio di malattie cardiovascolari.


GEMINI: CARVEDILOLO E METOPROLOLO ESERCITANO EFFETTI DIFFERENTI SUL CONTROLLO GLICEMICO IN PAZIENTI DIABETICI ED IPERTESI

I risultati del trial randomizzato Glycemic Effects in Diabetes Mellitus: Carvedilol-Metoprolol Comparison in Hypertensives (GEMINI) mostrano effetti differenti dei beta bloccanti carvedilolo e metoprololo tartrato sul controllo glicemico nei pazienti con diabete di tipo 2 ed ipertensione. In questi pazienti il trattamento con carvedilolo, rispetto a metoprololo, stabilizza il livello di emoglobina A1c (HbA1c), una misura di controllo glicemico, migliora l'insulino-resistenza e rallenta lo sviluppo di microalbuminuria.
Gli autori di questo trial affermano che sono indispensabili studi sugli eventi per verificare se le differenze tra i due farmaci possono avere un impatto sugli eventi cardiovascolari; studi epidemiologici precedenti hanno già suggerito che il livello di controllo glicemico si correla con gli eventi.
In un contesto ambulatoriale, se un paziente diabetico è in terapia con metoprololo ed è stabile non c'è alcun motivo di modificare la situazione. Se invece sussistono difficoltà nel controllo della glicemia e della pressione arteriosa, o se ci sono problemi di bradicardia che condizionano l'aumento della dose di metoprololo, si deve fortemente considerare il passaggio a carvedilolo.


CREATE: REVIPARINA RIDUCE LA MORTALITA' IN PAZIENTI CON INFARTO MIOCARDICO ACUTO

L'eparina a basso peso molecolare reviparina è risultata associata ad una riduzione del 13% dell'end point primario, costituito da morte, infarto miocardico (IM) ricorrente, ictus rispetto al placebo, nell'ambito del trial CREATE in pazienti con IM acuto. E' il primo farmaco antitrombotico che si è dimostrato in grado di salvare delle vite nell'era della riperfusione, come trattamento dell'IM e, se usato a livello mondiale, potrebbe prevenire un milione di morti all'anno.


ARBITER-2: NIACINA AGGIUNTA ALLA TERAPIA CON STATINE RALLENTA LA PROGRESSIONE ATEROSCLEROTICA

I risultati del trial Arterial Biology for the Investigation of the Treatment Effects of Reducing Cholesterol (ARBITER-2) mostrano che l'aggiunta di niacina a rilascio esteso alla terapia con statina rallenta la progressione del processo aterosclerotica, misurato come spessore medio-intimale della carotide (IMT) nei pazienti con malattia coronarica e bassi livelli di colesterolo HDL. Dopo un anno di trattamento, l'IMT carotideo medio aumenta significativamente nei soggetti non trattati con niacina, mentre rimane stabile nei soggetti in terapia combinata.
Questi risultati sono incoraggianti, specialmente considerando che niacina è in grado di aumentare significativamente i livelli di colesterolo HDL e rallentare la progressione della malattia in pazienti trattati in modo appropriato con le statine.