EFFECT
OF VERY HIGH-INTENSITY STATIN THERAPY ON REGRESSION OF CORONARY ATHEROSCLEROSIS.
THE ASTEROID TRIAL
Nissen SE, et al.
ACC Annual Scientific Session 2006, Atlanta
DISEGNO DELLO STUDIO
Pazienti esaminati: 1183
Pazienti arruolati: 507
Durata media del follow up: 2 anni
Età media dei pazienti: 58,5 anni
Femmine: 29%
Endpoint primari: cambiamento percentuale nel volume dell'ateroma
e cambiamento nel volume nominale dell'ateroma nel segmento di 10 mm con
la maggiore gravità della malattia al basale.
Endpoint secondari: cambiamento nel volume totale dell'ateroma
normalizzato per l'arteria intera.
Popolazione di pazienti: presenza di un'angiografia coronarica
che ha valutato l'esistenza di una lesione >del 20%; stenosi del vaso
bersaglio evidenziata con la tecnica IVUS <50%; assenza di trattamento
con angioplastica con una lunghezza minima di 40 mm. Questi pazienti non
erano mai stati sottoposti ad una terapia con statine. Non sono stati
posti criteri di inclusione od esclusione basati sui livelli di LDL.
Esclusione: livelli di trigliceridi non controllati (>=500 mg/dL)
o diabete scarsamente controllato (livelli di emoglobina glicosilata >=10%).
Sperimentazioni cliniche correlate: studio REVERSAL (Reversing
Atherosclerosis With Aggressive Lipid Lowering)
DESCRIZIONE
L'obiettivo del trial era quello di valutare l'effetto di un trattamento
intensivo con statine sulla progressione della malattia aterosclerotica
valutata con l'ultrasonografia intravascolare (IVUS) in pazienti con evidenza
angiografica di malattia coronarica.
FARMACI E PROCEDURE IMPIEGATE
Tutti i pazienti sono stati trattati con rosuvastatina 40 mg in aperto
(n=507). Sono poi stati sottoposti a IVUS di un singolo vaso su cui non
si era intervenuti al basale. Due anni dopo i soggetti sono stati sottoposti
ad un IVUS di follow-up per valutare i cambiamenti nella progressione
della malattia aterosclerotica. I dati sono stati analizzati da un laboratorio
centralizzato in modo cieco e sequenziale (per esempio non si sapeva quale
fosse l'immagine al basale e quale quella ottenuta al follow-up). 349
pazienti possedevano entrambe le documentazioni ultrasonografiche.
RISULTATI PRINCIPALI
I livelli di LDL si sono ridotti da un basale di 130,4 mg/dL fino a 60,8
mg/dL (mediA) durante lo studio (p<0,001), ed il 75% dei pazienti ha
raggiunto livelli di LDL <a 70 mg/dL. I livelli di HDL sono aumentati
da 43,1 mg/dL del basale a 49,0 mg/dL (p<0,001). L'endpoint co-primario
di cambiamento percentuale del volume dell'ateroma si è ridotto
in media del 0,98% (p <0,001 vs basale). È stata osservata una
regressione percentuale nel volume dell'ateroma nel 63,6% dei pazienti
ed una progressione nel 36,4%. L'altro endopoint co-primario, ossia il
cambiamento nel volume nominale dell'ateroma nel segmento di 10 mm più
gravemente malato al basale, si è concretizzato in una riduzione
(media -6,1 mm3, p<0,001 vs basale) Il volume totale dell'ateroma
si è inoltre ridotto al follow-up mediamente di -14,7 mm3
(p<0,001). I risultati IVUS erano simili nei sottogruppi precedentemente
specificati. Eventi avversi che hanno portato all'interruzione dello studio
comprendevano disturbi muscoloscheletrici (3,7%) e disordini cardiovascolari
(4,3%). Non si sono verificati casi di rabdomiolisi.
INTERPRETAZIONE
Tra i pazienti con malattia angiografica coronarica il trattamento intensivo
con rosuvastatina 40 mg è stato associato ad una regressione dell'aterosclerosi
all'IVUS dopo 2 anni di follow-up. Studi IVUS precedenti avevano mostrato
una riduzione nella progressione dell'aterosclerosi con una terapia intensiva
con statine confrontata con un regime ipolipemizzante più moderato.
Ad ogni modo, lo studio presente è il primo studio su larga scala
che dimostra una regressione dell'aterosclerosi attraverso un'aggressiva
terapia con questi farmaci.
Una limitazione dello studio è la mancanza di un gruppo controllo.
Gli autori attribuiscono la causa della regressione della malattia alla
notevole riduzione delle LDL e all'aumento delle HDL. Andrebbe comunque
notato che la regressione del volume dell'ateroma nei 10 mm più
malati è stata osservata anche in soggetti con LDL medie pari a
100 mg/dL (-6,9 mm3, p=0,004) e con un HDL medio <35 mg/dL
(-5,9 mm3, p<0,001).
L'impatto di una terapia ipolipemizzante aggressiva sugli eventi clinici
non è stata completamente valutata in questo trial.
ASTEROID:
Risultati dell'ultrasonografia intravascolare al basale e al follow up
Misure
derivate da analisi IVUS
|
Basale
|
Follow-up
24 mesi
|
Cambiamento
assoluto
|
Cambiamento
relativo (%)
|
Media
percentuale del volume ateroma (n=349)
|
39,6
|
38,6
|
-
0,98
|
NA
|
Volume
medio dell'ateroma nel segmento di 10 mm più malato, mm3
(n=319)
|
65,1
|
59,0
|
-
6,1
|
-
8,5
|
Media
del volume normalizzato totale dell'ateroma, mm3 (n=349)
|
212,2
|
197,5
|
-
14,7
|
-
6,7
|
NA=non
applicabile
ASTEROID:
media al basale e livelli al follow up di LDL e HDL colesterolo
Trattamento
|
LDL
(mg/dL)
basale
|
LDL
(mg/dL)
24 mesi
|
p
|
HDL
(mg/dL)
basale
|
|
p
|
Rosuvastatina
40 mg (n=346)
|
130,4
|
60,8
|
<0,001
|
43,1
|
49,0
|
p<0,001
|
Nell'editoriale
che accompagna lo studio viene rimarcata, come limitazione del lavoro,
la mancanza di un gruppo controllo (trattato con placebo o con un farmaco
di confronto) che rende di difficile interpretazione la magnitudo dei
benefici osservati. D'altro canto, gli autori obiettano che sarebbe stato
"non etico" randomizzare a placebo o a statine a basse dosi
pazienti in prevenzione secondaria. Data però l'imminente uscita
di brevetto di simvastatina (nel 2007), l'editorialista sottolinea che
lo svolgimento di un trial randomizzato rosuvastatina 40 vs simvastatina
40 avrebbe potuto fornire delle indicazioni interessanti, soprattutto
dal punto di vista dei medici prescrittori.
Un secondo aspetto, evidenziato dagli autori, riguarda il fatto che la
regressione della malattia aterosclerotica, così come gli altri
benefici notati in altri trial con statine, è il risultato del
cambiamento dell'intero assetto lipidico e non solo dell'abbassamento
del colesterolo LDL. Questa non è stata la prima sperimentazione
clinica che ha dimostrato una regressione, infatti una regressione della
malattia aterosclerotica era stata mostrata almeno 20 anni fa nello studio
FATS, nello studio STARS e nel Lifestyle Heart Study. Lo studio
ASTEROID, semplicemente, ha avuto a disposizione uno strumento più
sensibile (IVUS) per identificare i cambiamenti, sia come regressione
che come progressione della malattia.
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