UNA VALUTAZIONE DELLO STUDIO CAFE MOSTRA COME I REGIMI TERAPEUTICI ANTIPERTENSIVI POTREBBERO ESERCITARE DIFFERENTI EFFETTI SULLA PRESSIONE AORTICA CENTRALE E SUGLI END POINT CLINICI



DIFFERENTIAL IMPACT OF BLOOD PRESSURE-LOWERING DRUGS ON CENTRAL AORTIC PRESSURE AND CLINICAL OUTCOMES. PRINCIPAL RESULTS OF THE CONDUIT ARTERY FUNCTION EVALUATION (CAFE) STUDY
Williams B, Lacy PS, Thom SM, et al.; Anglo-Scandinavian Cardiac Outcomes Trial Investigators; CAFE Steering Committee and Writing Committee
Circulation 2006; 113:1213-1225


RIASSUNTO
La pressione sanguigna viene convenientemente misurata all'arteria brachiale e si assume che rappresenti fedelmente la pressione all'interno della circolazione centrale, ed es. la pressione aortica.
Lo studio CAFE (Conduit Artery Function Evaluation) ha valutato l'ipotesi che i vari regimi antipertensivi, "vecchi trattamenti" (atenolo-tiazide) versus "nuovi trattamenti" (amlopidina-perindopril) possano esercitare effetti differenti sulla pressione aortica centrale e quindi sugli eventi cardiovascolari, malgrado abbiano un'efficacia simile sulla pressione brachiale.
Lo studio CAFE, un sottostudio dell'Anglo-Scandinavian Cardiac Outcomes Trial (ASCOT), ha esaminato l'impatto dei suddetti regimi terapeutici sul pressione aortica centrale e sull'emodinamica.
METODI E RISULTATI Sono stati reclutati 2199 pazienti in 5 centri ASCOT. Per derivare la pressione aortica centrale e gli indici emodinamici sono state usate la fonometria di appianamento dell'arteria radiale e l'analisi dell'onda arteriosa del polso in visite ripetute nell'arco di 4 anni. La maggior parte dei pazienti ha ricevuto la terapia combinata per tutto lo studio. Malgrado la rilevazione di pressioni brachiali sistoliche simili nei due gruppi (delta 0,7 mm Hg; IC 95%, -0.4/1.7; p=0,2) si avevano riduzioni sostanziali delle pressioni aortiche centrali con il regime amlopidina (P aortica centrale sistolica: delta 4,3 mm Hg; 3,3/5,4; p<0,0001; P aortica centrale: delta 3,0 mm Hg; 2,1/3,9; p<0,0001). Il modello di Cox dei rischi proporzionali ha mostrato che il polso pressorio centrale era associato significativamente ad un outcome composito, definito post-hoc, di eventi/procedure cardiovascolari e allo sviluppo di danno renale nella coorte dello studio CAFE (HR p<0,0001; HR aggiustato per le variabili basali p<0,05).
CONCLUSIONI I farmaci antipertensivi possono esercitare effetti sostanzialmente differenti sulla pressione aortica centrale e sugli indici emodinamici, pur avendo un'efficacia simile sulla pressione brachiale. Questi parametri potrebbero essere utilizzati come determinanti di esiti clinici e le differenze riscontrate nella pressione aortica centrale potrebbero rappresentare un potenziale meccanismo per spiegare i risultati clinici differenti tra i due regimi terapeutici osservati nello studio ASCOT.