CONFRONTO PIOGLITAZONE VS GLIMEPIRIDE IN TERMINI DI PROGRESSIONE DELL'ISPESSIMENTO MEDIO-INTIMALE



EFFECT OF PIOGLITAZONE COMPARED WITH GLIMEPIRIDE ON CAROTID INTIMA-MEDIA THICKNESS IN TYPE 2 DIABETES A RANDOMIZED TRIAL
Mazzone T, Meyer PM, Feinstein SB, et al.
JAMA 2006; 296. Pubblicato on line il 13 novembre 2006


In un periodo di trattamento di più di 18 mesi pioglitazone rallenta, se confrontato con glimepiride, la progressione dello spessore medio-intimale dell'arteria carotide in pazienti diabetici.

RIASSUNTO
CONTESTO Lo spessore medio-intimale dell'arteria carotidea (IMT) è un marker di aterosclerosi coronarica ed è un predittore indipendente di eventi cardiovascolari, aumentati nel diabete di tipo 2. Mentre studi di durata relativamente breve hanno suggerito che i tiazolidindioni come pioglitazone potrebbero ridurre la progressione di IMT nei pazienti diabetici, i risultati di studi più lunghi sono stati meno chiari.
OBIETTIVO Valutare l'effetto di pioglitazone vs glimepiride sulle modificazioni dell'IMT dell'arteria carotide comune in pazienti con diabete mellito di tipo 2.
DESIGN, SETTING E PARTECIPANTI Sperimentazione clinica multicentrica, randomizzata, in doppio cieco, controllata con una terapia di confronto in pazienti con diabete mellito di tipo 2 svoltasi in 28 sedi cliniche dell'area metropolitana multietnica/multirazziale di Chicago tra l'ottobre 2003 e il maggio 2006. Il periodo di trattamento è stato di 72 settimane (1 settimana di follow up). Le immagini dell'IMT sono state catturate da un ultrasonografo presso un solo centro e lette da un singolo lettore in cieco al trattamento, utilizzando una tecnologia automatizzata dotata di un algoritmo di riconoscimento dei bordi (edge-detection). I partecipanti erano 462 adulti (età media 60±8,1 anni; indice di massa corporea [IMC] medio 32±5,1) con diabete mellito di tipo 2 (durata media 7,7±7,2 anni; valore medio dell'emoglobina glicosilata [HbA1c] 7,4%±10%), sia recentemente diagnosticato o correntemente trattato con dieta, esercizio fisico, sulfoniluree, metformina, insulina o con una combinazione degli stessi.
INTERVENTI Pioglitazone cloridrato (15-45 mg/die) o glimepiride (1-4 mg/die) come farmaco di controllo.
MISURA DEI PRINCIPALI OUTCOMES Cambiamenti assoluti dell'IMT medio posteriore delle arterie carotidi comuni destra e sinistra dal basale alla visita finale.
RISULTATI I cambiamenti medi dell'IMT erano inferiori con pioglitazone vs glimepiride in tutti i punti di controllo (24, 48, 72 settimane). Alla 72esima settimana, l'end point primario sulla progressione dell'IMT medio era inferiore con pioglitazone vs glimepiride (-0,001 mm vs +0,012 mm rispettivamente; differenza -0,013 mm; IC 95% da -0.024 a -0,002; p=0,02). Pioglitazone inoltre rallentava la progressione dell'IMT massimo rispetto a glimepiride (0,002 mm vs 0,026 mm rispettivamente, dopo 72 settimane; differenza -0,024 mm; da -0,042 a -0.006; p=0,008). L'effetto benefico di pioglitazone sull'IMT medio era simile nei sottogruppi prespecificati basati su età, sesso, pressione arteriosa sistolica, durata del diabete, IMC, valore di HbA1c e uso di statine.
CONCLUSIONI In un periodo di trattamento di più di 18 mesi in pazienti con diabete mellito di tipo 2, pioglitazone rallentava la progressione dell'IMT carotideo rispetto a glimepiride.