POTENTIAL
SYNERGY BETWEEN LIPID-LOWERING AND BLOOD-PRESSURE-LOWERING IN THE ANGLO-SCANDINAVIAN
CARDIAC OUTCOMES TRIAL
Sever P, Dahlof B, Poulter N, et al.
Eur Heart J 2006; 27:2982-2988
Un'analisi
dello studio ASCOT mostra un possibile effetto sinergico dell'uso concomitante
di amlodipina e atorvastatina nella riduzione di eventi CHD.
RIASSUNTO
SCOPO Un obiettivo pre-specificato dello studio ASCOT (Anglo-Scandinavian
Cardiac Outcomes Trial) era quello di valutare se ci potesse essere
un qualsiasi effetto sinergico tra regimi ipocolesterolemizzanti e antipertensivi
nella prevenzione degli eventi cardiovascolari.
METODI E RISULTATI 19.257 ipertesi sono stati randomizzati ad assumere
amlodipina o atenololo. Di questi, 10.305 soggetti con un colesterolo
totale <=6,5 mmol/L (circa 250 mg/dL) sono stati ulteriormente randomizzati
ad assumere atorvastatina 10 mg/die o placebo. In questa analisi gli effetti
di atorvastatina sono stati confrontati con placebo per gli eventi coronarici
(CHD) e con i gruppi amlodipina e atenololo per gli eventi cardiovascolari
e ictus. Nel braccio dello studio sottoposto a trattamento ipocolesterolemizzante
(LLA), complessivamente, atorvastatina riduceva il rischio relativo di
infarto del miocardio non fatale ed eventi CHD fatali del 36% (HR 0,64;
IC 95% 0,50-0,83; p=0,0005), di eventi cardiovascolari totali del 21%
(HR 0,79; 0,69-0,90; p=0,0005), e di ictus del 27% (HR 0,73; 0,56-0,96;
p=0,024). Tuttavia, atorvastatina riduceva il rischio relativo di eventi
CHD del 53% (HR 0,47; 0,32-0,69; p<0,0001) tra i soggetti allocati
al regime con amlodipina e del 16% (HR 0,84; 0,60-1,17; p non significativo)
tra coloro allocati al regime con atenololo (p=0,025 per eterogenicità).
Non vi erano differenze significative tra gli effetti di atorvastatina
sul totale degli eventi cardiovascolari o ictus nei soggetti che assumevano
amlodipina (HR 0,73; 0,60-0,88; p<0,005 e HR 0,69; 0,45-1,06; p non
significativo, rispettivamente) o atenololo (HR 0,85; 0,71-1,02, p non
significativo e HR 0,76; 0,53-1,08; p non significativo, rispettivamente).
Le differenze in termini di pressione sanguigna e parametri lipidici (corretto
per placebo) tra i due bracci di trattamento antipertensivo non fornivano
una spiegazione delle differenze osservate nell'outcome CHD.
CONCLUSIONE Questi evidenze di un'apparente interazione tra atorvastatina
e amlodipina nella prevenzione degli eventi CHD hanno un significato borderline
ehanno generato un'ipotesi meritevole di valutazioni indipendenti in sperimentazioni
cliniche future.
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