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A
NOVEL PROGRAMME TO EVALUATE AND COMMUNICATE 10-YEAR RISK OF CHD REDUCES
PREDICTED RISK AND IMPROVES PATIENTS' MODIFIABLE RISK FACTOR PROFILE
Benner JS, Erhardt L, Flammer M, et al.
Int J Clin Pract 2008; 10:1484-1498
Un nuovo programma di valutazione e comunicazione del rischio di
coronaropatie è risultato associato ad una riduzione del rischio
previsto a 10 anni, ad un miglioramento nel raggiungimento dei target
terapeutici pressori e lipidici, ad un maggior numero di casi di interruzione
dell'abitudine al fumo rispetto al normale approccio di prevenzione cardiovascolare.
RIASSUNTO
SCOPO E' stato valutato se un nuovo programma finalizzato ad esaminare/comunicare
il rischio di malattie coronariche (CHD) possa ridurre il rischio CHD
previsto dall'algoritmo di Framingham rispetto alla procedura abituale.
METODI Il Risk Evaluation and Communication Health Outcomes
and Utilization Trial era un trial prospettico, controllato, randomizzato
in cluster, condotto in 9 paesi europei, nei pazienti con un rischio CHD
moderato.
In seguito alle misurazioni al basale, i medici nel gruppo di intervento
hanno calcolato il rischio CHD previsto e sono stati istruiti sulle modalità
di comunicazione ai pazienti in accordo al programma. I medici assegnati
al gruppo di procedura abituale non calcolavano il rischio del paziente
e provvedevano solo all'abituale gestione del paziente. L'end point primario
era il rischio Framingham di CHD a 10 anni valutato a 6 mesi dall'intervento
vs la pratica abituale.
RISULTATI Di 1103 pazienti, arruolati in 100 siti, è stata
analizzata l'efficacia su 524 pazienti che hanno ricevuto l'intervento
e 461 che hanno seguito la procedura abituale. Dopo 6 mesi, i rischi previsti
medi erano di 12,5% nel gruppo intervento e di 13,7% del gruppo di gestione
abituale (odds ratio 0,896; p=0,001; aggiustato per il rischio medio basale
[17,2% nel gruppo intervento; 16,9% nel gruppo controllo] e altre covariate).
La proporzione di pazienti che aveva raggiunto sia i target di pressione
arteriosa che di LDL era significativamente più alta con l'intervento
(25,4%) che con la pratica abituale (14,1%; p<0,001), e il 29,3% dei
fumatori nel gruppo di intervento smettevano di fumare vs il 21,4% di
quelli del gruppo di controllo (p=0,04).
CONCLUSIONI Il programma di valutazione e comunicazione del rischio
CHD, messo in atto a livello del medico, migliorava il profilo dei fattori
di rischio modificabili dei pazienti e diminuiva il loro rischio CHD previsto
rispetto alla procedura traduzionale. Combinando questa nuova strategia
con un trattamento più intenso per ridurre il rischio residuo modificabile,
gli autori ritengono che miglioramenti sostanziali nella prevenzione delle
malattie cardiovascolari potrebbero essere ottenuti nella pratica clinica.
Cambiamenti
nel rischio assoluto modificabile CHD a 10 anni con l'utilizzo dell'algoritmo
di Framingham
5 |
Procedura
abituale
(N = 461)
|
Intervento
(N = 524)
|
Rischio
assoluto Framingham
|
Media
al basale (ES) |
16,9
(0,26)
|
17,2
(0,25)
|
Media
a 6 mesi (ES) |
13,7
(0,27)
|
12,5
(0,25)
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Cambiamento
aggiustato nel rischio dal basale a 6 mesi, LS medio (IC 95%)** |
-4,9§
(da -5,5 a-4,3)
|
6,3§
(da -6,9 a -5,7)
|
Rischio
modificabile Framingham (% above 'normal') |
Media
al basale (ES) |
221
(15,7)
|
192
(12,4)
|
Media
a 6 mesi (ES) |
117
(9,3)
|
87
(7,8)
|
Cambiamento
aggiustato nel rischio dal basale a 6 mesi, LS medio (IC 95%)** |
-96§
(da -115 a -78)
|
115§
(da -133 a -97)
|
*p
< 0,05; **p < 0,001, per intervento vs. procedura abituale. §p
< 0,001 vs. al basale.
I dati sono stati aggiustati per il rischio al basale e per altre
covariate.
Definito come il rischio per un fumatore della stessa età,
sesso, non sottoposto a trattamento antipertensivo e con colesterolo totale=4,9
mmol/L (189 mg/dL), colesterolo HDL=1,0 mmol/L (40 mg/dL) per gli uomini
o 1,2 mmol/L (46 mg/dL) per le donne= 1,3 mmol/L (50 mg/dLl) e pressione
sistolica arteriosa=139 mmHg (38).
SE, errore standard; LS: minimi quadrati; IC intervallo di confidenza.
Cambiamenti
nei fattori modificabili di rischio

(A)
Variazione della pressione arteriosa. (B) Variazione nei lipidi. (C) Raggiungimento
dei target di pressione arteriosa e LDL-C. (D) Variazione nello stato
di fumo. **p < 0,0001 vs basale.
Al basale, 28,9% e 29,8% dei pazienti rispettivamente nel gruppo
di pratica abituale e nel gruppo di intervento, erano al target di LDL-C;
<1% dei pazienti aveva raggiunto il target di pressione arteriosa al
basale.
BP pressione arteriosa; LS minimi quadrati; IC intervallo di confidenza;
TC colesterolo totale; LDL-C colesterolo LDL; HDL-C colesterolo HDL
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