ASSUNZIONE DI SODIO E POTASSIO E PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI: I TRIAL TOHP I E TOHP II



 

JOINT EFFECTS OF SODIUM AND POTASSIUM INTAKE ON SUBSEQUENT CARDIOVASCULAR DISEASE: THE TRIALS OF HYPERTENSION PREVENTION FOLLOW-UP STUDY
Cook NR, Obarzanek E, Cutler JA, et al.
Arch Intern Med 2009; 169:32-40



La riduzione dell'apporto di sodio con la dieta e l'aumento del consumo di potassio possono rappresentare una nuova strategia per diminuire l'incidenza di patologie cardiovascolari.


RIASSUNTO
CONTESTO Studi precedenti sugli effetti dose-risposta dell'assunzione abituale di sodio e potassio sulle malattie cardiovascolari si sono basati per lo più su misurazioni non ottimali dell'apporto dei due elementi.
METODI Due trial sulla riduzione del sodio e su altri interventi hanno raccolto i campioni di urina di 24 ore alternativamente durante 18 mesi, dal 17 settembre 1987 al 12 gennaio 1990 (Trials of Hypertension Prevention [TOHP] I), e durante 36 mesi, dal 18 dicembre 1990 al 7 aprile 1995 (TOHP II), tra adulti con pre-ipertensione, di età compresa tra 30 e 54 anni. Nei soggetti non destinati ad un intervento attivo di riduzione del sodio è stata valutata la relazione tra la media di 3-7 escrezioni urinarie di sodio e potassio in 24 ore e il rischio di successive CVD (ictus, infarto miocardico, rivascolarizzazione coronarica o mortalità CV) in 10-15 anni di follow-up.
RISULTATI Tra 2974 partecipanti, sono state ottenute informazioni di follow-up su 2275 soggetti (76,5%), con 193 eventi CV. Dopo aggiustamento per le variabili al basale e per i cambiamenti dello stile di vita, si osservava un trend non significativo del rischio di CVD tra quartili sesso-specifici di escrezione urinaria di sodio (rischio relativo [RR] dal quartile inferiore al superiore 1,00; 0,99; 1,16; 1,20; p=0,38 per il trend) e di potassio (RR 1,00; 0,94; 0,91; 0,64; p=0,08 per il trend) ma si riscontrava un trend significativo tra quartili di rapporto dell'escrezioni urinarie di sodio/potassio (RR 1,00; 0,84; 1,18; 1,50; p=0,04 per il trend). Nei modelli contenenti simultaneamente entrambe le misure, gli effetti lineari prevedevano: RR 1,42; IC al 95% 0,99-2,04 per 100 mmol/24 h di escrezione urinaria di sodio (p=0,05) e 0,67; 0,41-1,10 per 50 mmol/24 h di escrezione urinaria di potassio (p=0,12). Un modello contenente il rapporto dell'escrezioni urinarie di sodio/potassio (RR 1,24; 1,05-1,46; p=0,01) si è rivelato il più adatto.
CONCLUSIONE Un alto rapporto di escrezioni urinarie di sodio/potassio è associato ad un maggior rischio di conseguenti CVD, con un effetto maggiore di quelli di sodio e potassio considerati singolarmente.