EFFICACIA E SICUREZZA DELLA MONOTERAPIA CON SITAGLIPTIN RISPETTO A METFORMINA NEI PAZIENTI DIABETICI



EFFICACY AND SAFETY OF MONOTHERAPY OF SITAGLIPTIN COMPARED WITH METFORMIN IN PATIENTS WITH TYPE 2 DIABETES
Aschner P, Katzeff HL, Guo H, et al.
Diabetes Obes Metab 2010; 12:252-261


Il trattamento con monoterapia di sitagliptin era non-inferiore a metformina nel migliorare il controllo glicemico, misurato come HbA1c, in nuovi utilizzatori con diabete di tipo 2. Entrambi i trattamenti generalmente erano ben tollerati, con un'incidenza più bassa di eventi avversi gastrointestinali e una minor perdita di peso osservati con sitagliptin.

RIASSUNTO
SCOPO Comparare l'efficacia e la sicurezza della monoterapia con sitagliptin o metformina in diabetici di tipo 2 nuovi utilizzatori dei trattamenti.
METODI In un studio in doppio-cieco, 1050 nuovi utilizzatori (cioè che non avevano assunto un agente ipoglicemico nelle 16 settimane prima dell'entrata in studio) con diabete di tipo 2 e una HbA1c di 6,5-9% sono stati randomizzati (1:1) a trattamento con sitagliptin una volta al giorno 100 mg (N=528) o metformina due volte al giorno 1000 mg (N=522) per 24 settimane. Metformina è stata titolata da 500 a 2000 mg (o alla massima dose quotidiana tollerata oltre 1000 mg) in un periodo di 5 settimane. L'analisi primaria ha utilizzato un approccio per-protocollo (PP) per stimare se sitagliptin fosse non-inferiore a metformina in base alla variazione di HbA1c dal basale alla settimana 24. La non-inferiorità era dichiarata se il limite superiore dell'intervallo di confidenza (IC) al 95% per la differenza percentuale tra gruppi in questo endpoint era <0,40%.
RISULTATI Partendo da una HbA1c basale media di 7,2% nella popolazione PP, le variazioni osservate erano di -0,43% con sitagliptin (n=455) e di -0,57% con metformina (n=439). La differenza tra gruppi (IC al 95%) era dello 0,14% (0,06-0,21), confermando così la non-inferiorità. La HbA1c basale influenzava la risposta di trattamento, con le maggiori riduzioni in HbA1c osservate nei pazienti con valori basale pari a 8% nel gruppo sitagliptin (-1,13%; n=74) e nel gruppo metformina (-1,24%; n=73). Alla settimana 24 le proporzioni di pazienti con valori di HbA1c ai target di <7 o <6,5% erano 69% e 34% con sitagliptin e 76% e 39% con metformina, rispettivamente. Le variazioni di glicemia a digiuno dal basale erano -11,5 mg/dL (-0,6 mmol/l) e -19,4 mg/dL (-1,1 mmol/l) con sitagliptin e metformina, rispettivamente (differenza nella media dei minimi quadrati dal basale [IC al 95%] 8,0 mg/dL [4,5-11,4]). Entrambi i trattamenti portavano a miglioramenti simili dal basale nelle misure di HOMA-
b (homeostasis model assessment-b cell function) e HOMA-IR (resistenza all'insulina).
L'incidenza di ipoglicemia era dello 1,7% con sitagliptin e del 3,3% con metformina (p=0,116). L'incidenza degli eventi avversi gastrointestinali era sostanzialmente più bassa con sitagliptin (11,6%) rispetto a metformina (20,7%) (differenza in incidenza [IC al 95%] -9,1% [da -13,6 a -4,7]), principalmente a causa della riduzione significativa nell'incidenza di diarrea (3,6 vs 10,9%; p<0,001) e nausea (1,1 vs 3,1%; p=0,032). Il peso corporeo era ridotto rispetto al basale sia con sitagliptin (variazione della media dei minimi quadrati [IC al 95%] -0,6 kg [da -0,9 a -0,4]) che con metformina (-1,9 kg [da -2,2 a -1,7]) (p<0,001 per sitagliptin vs metformina).
CONCLUSIONI In questo studio di monoterapia di 24 settimane, sitagliptin era non-inferiore a metformina nel migliorare la HbA1c in pazienti con tipo 2 diabete di nuovo trattamento. Anche se entrambi i trattamenti erano generalmente ben tollerati, è stata osservata un'incidenza più bassa di eventi avversi gastrointestinali con sitagliptin.