RIASSUNTO
OBIETTIVI Valutare gli end point cardiovascolari e gli altri esiti
associati alla terapia con sartani.
DISEGNO Review sistematica di trial randomizzati controllati con
metanalisi e analisi sequenziale.
FONTI DI DATI E SELEZIONE DEGLI STUDI Ricerche in Pubmed, Embase
e CENTRAL di trial randomizzati controllati, fino ad agosto 2010, sui
sartani rispetto a controlli (placebo/trattamento attivo), con almeno
100 partecipanti e follow-up di almeno un anno.
ESTRAZIONE DEI DATI Infarto miocardico, morte, mortalità
cardiovascolare, angina pectoris, ictus, insufficienza cardiaca e nuova
insorgenza di diabete.
RISULTATI Sono stati analizzati i dati di 37 trial clinici randomizzati
che includevano 147.020 partecipanti e avevano un follow-up totale di
485.166 anni-paziente. Quando confrontati con i controlli (placebo/trattamento
attivo), i sartani non erano associati a un aumento del rischio di infarto
miocardico (rischio relativo 0,99; IC 95% 0,92-1,07), morte, mortalità
cardiovascolare o angina pectoris. Rispetto ai controlli, i sartani erano
associati a una riduzione del rischio di ictus (0,90; 0,84-0,98), insufficienza
cardiaca (0,87; 0,81-0,93) e nuova insorgenza di diabete (0,85; 0,78-0,93),
con risultati simili nei confronti con placebo o con trattamento attivo.
All'analisi sequenziale, non si aveva evidenza di un aumento di almeno
il 5,0-7,5% medio (intervallo di confidenza superiore 5-11%) del rischio
relativo di infarto miocardico (aumento assoluto dello 0,3%), morte, mortalità
cardiovascolare, con ferma evidenza di una riduzione del rischio relativo
di ictus (almeno 1%, in media 10%; solo in confronto a placebo), insufficienza
cardiaca (almeno 1%, in media 5%) e nuova insorgenza di diabete (almeno
4%, in media 5%) da parte dei sartani rispetto ai controlli.
CONCLUSIONI Questa analisi ampia e completa ha prodotto forti evidenze
per rifiutare l'ipotesi che i sartani aumentino il rischio di infarto
miocardico (escludendo un aumento assoluto dello 0,3%). Rispetto ai controlli,
i sartani riducono invece il rischio di ictus, insufficienza cardiaca
e di insorgenza di diabete.
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