SARTANI E RISCHIO DI INFARTO MIOCARDICO: METANALISI DI TRIAL



ANGIOTENSIN RECEPTOR BLOCKERS AND RISK OF MYOCARDIAL INFARCTION: META-ANALYSES AND TRIAL SEQUENTIAL ANALYSES OF 147 020 PATIENTS FROM RANDOMISED TRIALS
Bangalore S, Kumar S, Wetterslev J, Messerli FH
BMJ 2011; 342:d2234


Vi sono prove consistenti contro l'ipotesi che i bloccanti dei recettori dell'angiotensina aumentino il rischio di infarto miocardico.

RIASSUNTO
OBIETTIVI Valutare gli end point cardiovascolari e gli altri esiti associati alla terapia con sartani.
DISEGNO Review sistematica di trial randomizzati controllati con metanalisi e analisi sequenziale.
FONTI DI DATI E SELEZIONE DEGLI STUDI Ricerche in Pubmed, Embase e CENTRAL di trial randomizzati controllati, fino ad agosto 2010, sui sartani rispetto a controlli (placebo/trattamento attivo), con almeno 100 partecipanti e follow-up di almeno un anno.
ESTRAZIONE DEI DATI Infarto miocardico, morte, mortalità cardiovascolare, angina pectoris, ictus, insufficienza cardiaca e nuova insorgenza di diabete.
RISULTATI Sono stati analizzati i dati di 37 trial clinici randomizzati che includevano 147.020 partecipanti e avevano un follow-up totale di 485.166 anni-paziente. Quando confrontati con i controlli (placebo/trattamento attivo), i sartani non erano associati a un aumento del rischio di infarto miocardico (rischio relativo 0,99; IC 95% 0,92-1,07), morte, mortalità cardiovascolare o angina pectoris. Rispetto ai controlli, i sartani erano associati a una riduzione del rischio di ictus (0,90; 0,84-0,98), insufficienza cardiaca (0,87; 0,81-0,93) e nuova insorgenza di diabete (0,85; 0,78-0,93), con risultati simili nei confronti con placebo o con trattamento attivo. All'analisi sequenziale, non si aveva evidenza di un aumento di almeno il 5,0-7,5% medio (intervallo di confidenza superiore 5-11%) del rischio relativo di infarto miocardico (aumento assoluto dello 0,3%), morte, mortalità cardiovascolare, con ferma evidenza di una riduzione del rischio relativo di ictus (almeno 1%, in media 10%; solo in confronto a placebo), insufficienza cardiaca (almeno 1%, in media 5%) e nuova insorgenza di diabete (almeno 4%, in media 5%) da parte dei sartani rispetto ai controlli.
CONCLUSIONI Questa analisi ampia e completa ha prodotto forti evidenze per rifiutare l'ipotesi che i sartani aumentino il rischio di infarto miocardico (escludendo un aumento assoluto dello 0,3%). Rispetto ai controlli, i sartani riducono invece il rischio di ictus, insufficienza cardiaca e di insorgenza di diabete.