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SAFETY
14/06/2017

RISCHIO DI INFARTO MIOCARDICO ACUTO ASSOCIATO ALL’USO DEI FANS

RISK OF ACUTE MYOCARDIAL INFARCTION WITH NSAIDS IN REAL WORLD USE: BAYESIAN META-ANALYSIS OF INDIVIDUAL PATIENT DATA.
Bally M, Dendukuri N, Rich B, et al.

BMJ 2017;357:j1909.


Questa meta-analisi dei singoli dati ha confrontato i principali farmaci antinfiammatori non steroidei utilizzati nella popolazione generale, mostrando che l'uso corrente è associato ad un rischio significativamente aumentato di infarto miocardico acuto. Questo è stato osservato per tutti i farmaci antinfiammatori non steroidei, incluso il naprossene. I rischi di infarto miocardico acuto per celecoxib non sembrano essere maggiori di quelli per i FANS tradizionali e sono inferiori a quelli per rofecoxib.

 

RIASSUNTO

OBIETTIVO Caratterizzare i determinanti, il tempo di insorgenza e i rischi dell’infarto miocardico acuto associati all'uso di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) a somministrazione orale.

DISEGNO Revisione sistematica seguita da una metanalisi bayesiana su dati individuali.

FONTI DEI DATI Studi provenienti da banche dati sanitarie canadesi ed europee.

METODI DI REVISIONE Gli studi eleggibili dovevano riguardare dati ricavati da database delle prescrizioni o clinici, che fossero condotti nella popolazione generale o in una popolazione anziana, che avessero l’infarto miocardico acuto come outcome specifico, che studiassero inibitori selettivi della ciclo-ossigenasi-2 (compreso rofecoxib) e FANS tradizionali, che confrontassero il rischio di infarto miocardico acuto tra utilizzatori di FANS e non utilizzatori, che consentissero di condurre analisi tempo-dipendenti e che minimizzassero gli effetti di fattori di confondimento e bias di misclassificazione.

ESPOSIZIONE E OUTCOME L’esposizione ai farmaci è stata modellizzata come variabile che incorporasse FANS specifico, recency di esposizione, durata d’uso e dose. Le misure di outcome sono stati gli odds ratio aggiustati di primo infarto miocardico acuto dopo l'ingresso nello studio per ciascuna categoria di uso di FANS alla data indice (data dell'infarto miocardico acuto per i casi, abbinato alla data per i controlli) rispetto al non utilizzo nell'anno precedente, e la probabilità a posteriori di infarto miocardico acuto.

RISULTATI È stata acquisita una coorte di 446.763 individui tra cui 61.460 con infarto miocardico acuto. L’assunzione di una dose di FANS per una settimana, un mese o più di un mese era associata ad un aumento del rischio di infarto miocardico. Con l'uso da 1 a 7 giorni, la probabilità di aumentare il rischio di infarto miocardico (probabilità a posteriori che l’odds ratio sia >1,0) era del 92% per celecoxib, 97% per ibuprofene e 99% per diclofenac, naprossene e rofecoxib. I corrispondenti odds ratio (IC 95%) erano 1,24 (0,91-1,82) per celecoxib, 1,48 (1,00-2,26) per ibuprofene, 1,50 (1,06-2,04) per diclofenac, 1,53 (1,07-2,33) per naprossene e 1,58 (1,07 -2,17) per rofecoxib. E’ stato documentato un maggiore rischio di infarto miocardico correlato a dosi più alte di FANS. Con l'uso per più di un mese, i rischi non sembrano superare quelli associati a periodi più brevi.

CONCLUSIONI Tutti i FANS, incluso naprossene, sono stati associati ad un aumento del rischio di infarto miocardico acuto. Il rischio di infarto miocardico con celecoxib era paragonabile a quello dei FANS tradizionali ed era inferiore a quello del rofecoxib. Il rischio è risultato maggiore durante il primo mese di utilizzo del FANS e con dosi più elevate.

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