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EFFICACIA
18/02/2019

BILANCIO RISCHIO-BENEFICIO DELL’UTILIZZO DI STATINE IN PREVENZIONE PRIMARIA

FINDING THE BALANCE BETWEEN BENEFITS AND HARMS WHEN USING STATINS FOR PRIMARY PREVENTION OF CARDIOVASCULAR DISEASE: A MODELING STUDY
Yebyo HG, Aschmann HE, Puhan MA

Ann Intern Med 2019; 170:1-10


Questo è il primo studio a valutare, con un approccio modellistico, il bilancio rischio-beneficio di statine utilizzate per la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari, ed è il primo ad aver determinato delle soglie di rischio a 10 anni oltre le quali i benefici superano i danni. È emerso che le statine sono in grado di fornire benefici netti a soglie di rischio sostanzialmente più elevate delle soglie fissate al 7,5% e al 10% a cui si riferisce la maggior parte delle linee guida.

 

RIASSUNTO

CONTESTO Molte linee guida usano il rischio atteso per le malattie cardiovascolari (CVD) nei prossimi 10 anni come base per le raccomandazioni sull'uso delle statine per la prevenzione primaria delle CVD. Tuttavia, il modo in cui i danni del trattamento sono considerati e valutati rispetto ai benefici spesso non è chiaro.

OBIETTIVO Identificare il rischio atteso al di sopra del quale le statine determinano un beneficio netto.

DISEGNO Bilancio rischio-benefico tramite approccio modellistico.

FONTI DEI DATI Metanalisi network di trial di prevenzione primaria, un'indagine sulle preferenze e studi osservazionali selezionati.

POPOLAZIONE TARGET Persone di età compresa tra i 40 e i 75 anni senza storia pregressa di CVD.

PERIODO DI STUDIO 10 anni.

PROSPETTIVA Clinici e professionisti che si occupano della stesura delle linee guida.

INTERVENTO Statina a dosaggio basso/moderato contro nessuna statina.

OUTCOME Rischio a 10 anni per CVD per cui le statine forniscono almeno il 60% di probabilità di beneficio netto, considerando rischio al basale, frequenze e preferenze per benefici e rischi delle statine, e rischio competitivo per la morte non da CVD.

RISULTATI Gli uomini più giovani avevano un beneficio netto a un rischio inferiore a di CVD 10 anni rispetto agli uomini più anziani (14% per gli uomini tra i 40 e i 44 anni contro 21% per gli uomini di età compresa tra i 70 e i 75 anni). Nelle donne, il rischio richiesto per un beneficio netto era più alto (17% per le donne tra i 40 e i 44 anni contro 22% per le donne tra i 70-75 anni). Atorvastatina e rosuvastatina determinavano un beneficio netto a rischi inferiori a 10 anni rispetto a simvastatina e pravastatina. Le analisi di sensibilità, con ipotesi alternative, hanno portato a risultati simili.

LIMITI I dati specifici per età per alcuni effetti avversi non erano disponibili.

CONCLUSIONE Le statine forniscono benefici netti a rischi di CVD a 10 anni più alti rispetto ai livelli riportati nella maggior parte delle linee guida attuali. Inoltre, il livello di rischio al quale si osserva un beneficio netto delle statine varia considerevolmente per età, sesso e tipo di statina.

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