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EFFICACIA
27/06/2019

ASPIRINA NELLA PREVENZIONE PRIMARIA DI EVENTI CARDIOVASCOLARI

ASPIRIN FOR PRIMARY PREVENTION OF CARDIOVASCULAR EVENTS
Abdelaziz HK, Saad M, Pothineni NVK, et al

J Am Coll Cardiol 2019; 73:2915-2929


Questa metanalisi rappresenta la valutazione più ampia e recente dei risultati a lungo termine sull'uso di aspirina per la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari. L’analisi primaria ha rilevato che aspirina è associata a una modesta riduzione relativa del 7% nella mortalità cardiovascolare, a tassi più bassi di infarto miocardico fatale e non fatale, attacco ischemico transitorio e ictus ischemico, ma a un significativo aumento del rischio di eventi emorragici maggiori non fatali. Infine, non sembra influenzare l'incidenza del cancro o il rischio di morte per cancro.

 

RIASSUNTO

CONTESTO L'efficacia e la sicurezza di aspirina per la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari (CVD) rimangono dibattute.

OBIETTIVI Lo scopo di questo studio era di esaminare gli outcome clinici con aspirina per la prevenzione primaria delle CVD dopo la recente pubblicazione di grandi studi che hanno aggiunto oltre 45.000 individui ai dati pubblicati.

METODI Sono stati inclusi studi randomizzati controllati che hanno confrontato gli esiti clinici con aspirina rispetto al controllo per la prevenzione primaria, con una durata di follow-up di almeno 1 anno. I risultati di efficacia comprendevano morte per tutte le cause, morte cardiovascolare (CV), infarto miocardico (IM), ictus, attacco ischemico transitorio (TIA) ed eventi avversi CV maggiori. I risultati di sicurezza includevano sanguinamento maggiore, sanguinamento intracranico, sanguinamento fatale e sanguinamento gastrointestinale maggiore (GI). Per ogni outcome, sono stati calcolati i rischi relativi (RR) utilizzando il modello a effetti casuali Derosimonian-Laird.

RISULTATI Sono stati selezionati per l'analisi 15 studi randomizzati controllati su 165.502 partecipanti (aspirina n=83.529, controllo n=81.973). Rispetto al controllo, aspirina era associata a un rischio simile di morte per tutte le cause (RR 0,97; IC 95% 0,93-1,01), morte CV (RR 0,93; 0,86-1,00) e morte non per cause CV (RR 0,98; 0,92-1,05), ma a un rischio inferiore di IM non fatale (RR 0,82; 0,72-0,94), TIA (RR 0,79; 0,71-0,89) e ictus ischemico (RR 0,87; 0,79-0,95). Aspirina era associata a un rischio più alto di sanguinamento maggiore (RR 1,5; 1,33-1,69), emorragia intracranica (RR 1,32; 1,12-1,55) e sanguinamento GI maggiore (RR 1,52; 1,34-1,73), con tassi simili di sanguinamento fatale (RR 1,09; 0,78-1,55) rispetto ai soggetti di controllo. Tumori totali e decessi correlati al cancro erano simili in entrambi i gruppi durante il periodo di follow-up dello studio.

CONCLUSIONI Aspirina per la prevenzione primaria riduce gli eventi ischemici non fatali ma aumenta significativamente gli eventi emorragici non fatali.

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