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EFFICACIA
23/07/2019

ASPIRINA NELLA PREVENZIONE PRIMARIA CARDIOVASCOLARE

ASPIRIN FOR PRIMARY PREVENTION OF CARDIOVASCULAR EVENTS
Abdelaziz HK, Saad M, Pothineni NVK, et al.

J Am Coll Cardiol 2019; 73:2915-2929


Questa metanalisi ha mostrato che aspirina non è associata a una riduzione di morte per tutte le cause o per cause non cardiovascolari, ma è associata a una modesta, seppur non statisticamente significativa, riduzione relativa del 7% di morte cardiovascolare. Aspirina (anche a dosi ≤100 mg/die) è associata ad una minore insorgenza di infarto miocardico, infarto miocardico non fatale, attacco ischemico transitorio e ictus ischemico; d’altra parte, l'uso di aspirina è associato ad un significativo aumento del rischio di eventi emorragici maggiori non fatali, indipendentemente dalla dose o dalle caratteristiche della popolazione, e non influenza l'incidenza del cancro o il rischio di morte per cancro entro un periodo mediano di follow-up di 6 anni.

 

RIASSUNTO

CONTESTO L'efficacia e la sicurezza di aspirina in prevenzione cardiovascolare (CV) primaria rimangono discutibili.

OBIETTIVI Lo scopo di questo studio era esaminare gli outcome clinici relativi all’uso di aspirina in prevenzione CV primaria, dopo la recente pubblicazione di studi clinici con un ampio numero di soggetti, che aggiungono più di 45.000 individui ai dati pubblicati.

METODI Sono stati considerati i trial clinici randomizzati controllati che hanno confrontato gli outcome clinici tra il gruppo in trattamento con aspirina e il gruppo controllo in prevenzione primaria e con almeno un anno di follow-up. Gli outcome di efficacia comprendevano morte per tutte le cause, morte cardiovascolare (CV), infarto miocardico (MI), ictus, attacco ischemico transitorio (TIA) e eventi avversi cardiovascolari maggiori. Gli outcome di safety includevano sanguinamento maggiore, sanguinamento intracranico, sanguinamento fatale e sanguinamento gastrointestinale maggiore (GI). Sono stati stimati i rischi relativi utilizzando il metodo DerSimonian-Laird a effetti casuali.

RISULTATI Per questa analisi, sono stati selezionati 15 trial randomizzati e controllati, per un totale di 165.502 soggetti (in trattamento con aspirina n=83.529, controlli n=81.973). Rispetto ai controlli, aspirina era associata a un rischio simile di morte per tutte le cause (RR 0,97; IC 95% 0,93-1,01), morte cardiovascolare (RR 0,93; 0,86-1,00) e morte non cardiovascolare (RR 0,98; 0,92-1,05), ma a un rischio inferiore di IM non fatale (RR 0,82; 0,72-0,94), TIA (RR 0,79; 0,71-0,89) e ictus ischemico (RR 0,87; 0,79-0,95). Aspirina era associata a un più elevato rischio di sanguinamento maggiore (RR 1,50; 1,33-1,69), emorragia intracranica (RR 1,32; 1,12-1,55) e sanguinamento GI maggiore (RR 1,52; 1,34-1,73), con tassi simili di sanguinamento fatale (RR 1,09; 0,78-1,55) rispetto ai soggetti di controllo. Entro il periodo di follow-up, le morti totali per cancro o correlate al cancro erano simili in entrambi i gruppi.

CONCLUSIONI Aspirina in prevenzione primaria riduce gli eventi ischemici non fatali ma aumenta significativamente gli eventi emorragici non fatali.

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