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SAFETY
24/09/2020

ASSOCIAZIONE DI FARMACI ANTICOLINERGICI E BIOMARCATORI PER LA MALATTIA DI ALZHEIMER CON L'INCIDENZA DI DECADIMENTO COGNITIVO LIEVE IN ANZIANI COGNITIVAMENTE NORMALI

ASSOCIATION OF ANTICHOLINERGIC MEDICATION AND AD BIOMARKERS WITH INCIDENCE OF MCI AMONG COGNITIVELY NORMAL OLDER ADULTS
Weigand AJ, Bondi MW, Thomas KR, et al.

Neurology, pubblicato on line il 2 settembre 2020


I risultati di questo studio dimostrano che l'uso di farmaci anticolinergici in anziani cognitivamente normali, altamente istruiti e sani, è associato ad un aumento del rischio di progressione verso un decadimento cognitivo sia lieve che accelerato. Tale rischio risultava maggiore in presenza di biomarcatori per la malattia di Alzheimer.

 

RIASSUNTO

OBIETTIVO Determinare le conseguenze cognitive successive all’esposizione a farmaci anticolinergici (aCH) negli anziani cognitivamente normali, nonché gli effetti interattivi della malattia di Alzheimer (AD) geneticamente determinata o diagnosticata tramite analisi del liquido cerebrospinale (CSF).

METODI Sono stati valutati 688 partecipanti cognitivamente normali della Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative (età media 73,5 anni, 49,6% donne). È stato implementato un modello di regressione di Cox per stimare il rischio di progressione verso un decadimento cognitivo lieve (MCI) in un periodo di 10 anni e modelli lineari ad effetti misti per valutare i tassi a 3 anni per quanto riguarda il declino della memoria, della funzione esecutiva e del linguaggio, come funzione dell’esposizione a farmaci aCH. Sono state anche valutate le interazioni con il genotipo APOE ε4 e con i biomarcatori del CSF, indice di presenza di AD.

RISULTATI I partecipanti esposti a farmaci aCH presentavano un aumentato rischio di progressione verso MCI (HR 1,42; p=0,02). Per questi soggetti era presente anche un’interazione significativa tra aCH e rischio di AD, tale che gli individui (aCH+)(ε4+) mostravano un rischio maggiore di 2 volte (HR 2,47; p<0,001) per MCI incidente, se confrontati con soggetti (aCH-)(ε4-), mentre gli individui (aCH+)(p-tau/Aß+) erano esposti ad un rischio 4 volte maggiore (HR 4,25; p<0,001) rispetto a soggetti (aCH-)(p-tau/Aß-). I modelli lineari ad effetti misti hanno mostrato che l’esposizione a farmaci aCH prediceva una pendenza più ripida del declino della memoria (t=-2,31; p=0,02) e del linguaggio (t=-2,35; p=0,02), con effetti esacerbati negli individui con fattori di rischio per AD.

CONCLUSIONI L’esposizione a farmaci aCH aumenta il rischio di MCI incidente e il declino cognitivo. Gli effetti risultano significativamente migliorati negli individui con fattori di rischio genetici e marcatori fisiopatologici di AD basati sul CSF. I risultati sottolineano l'impatto negativo dei farmaci aCH sulla cognizione e la necessità di condurre studi clinici di deprescrizione, in particolare tra gli individui con rischio elevato di AD.

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