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SAFETY
27/01/2021

INIBITORI DEL SISTEMA RENINA-ANGIOTENSINA-ALDOSTERONE E RISCHIO DI MORTE NEI PAZIENTI OSPEDALIZZATI CON COVID-19: UNO STUDIO DI COORTE ITALIANO RETROSPETTIVO SU 43.000 PAZIENTI

RENIN–ANGIOTENSIN–ALDOSTERONE SYSTEM INHIBITORS AND RISK OF DEATH IN PATIENTS HOSPITALISED WITH COVID-19: A RETROSPECTIVE ITALIAN COHORT STUDY OF 43,000 PATIENTS
Trifirò G, Massari M, Da Cas R, et al.

Drug Saf 2020; 43:1297-1308


Il presente studio è il più grande fino ad oggi che abbia indagato la sicurezza dei farmaci inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e bloccanti del recettore dell'angiotensina in soggetti con COVID-19. Il risultato principale osservato tra i nuovi utilizzatori è stato che un’esposizione precedente a questi farmaci non ha né peggiorato né migliorato la prognosi dei pazienti COVID-19 ospedalizzati, in termini di mortalità per tutte le cause, rispetto ai bloccanti dei canali del calcio.

 

RIASSUNTO

INTRODUZIONE L'epidemia dovuta all’infezione SARS-CoV-2 (severe acute respiratory syndrome coronavirus 2) si è diffusa a livello globale, suscitando crescenti preoccupazioni. Esistono diverse ipotesi controverse sugli effetti potenzialmente dannosi o benefici dei farmaci antipertensivi che agiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone (renin-angiotensin-aldosterone system, RAAS) nella malattia da COVID-19. Inoltre, vi sono evidenze sempre più consistenti, basate su diversi studi osservazionali, che gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (angiotensin-converting enzyme inhibitors, ACEI) e i bloccanti del recettore dell'angiotensina (angiotensin receptor blockers, ARB) non aumentano il rischio di contrarre l'infezione SARS-CoV-2. D'altra parte, sono stati riportati risultati contrastanti riguardo al ruolo di ACEI/ARB come modificatori della prognosi nei pazienti COVID-19 ospedalizzati.

OBIETTIVO Lo scopo di questo studio di coorte retrospettivo su larga scala era di indagare se l'esposizione precedente a ACEI e/o ARB fosse associata a mortalità per tutte le cause tra oltre 40.000 pazienti COVID-19 ospedalizzati, rispetto ai bloccanti dei canali del calcio (calcium channel blockers, CCB), una potenziale alternativa terapeutica.

METODI Questo studio è stato condotto utilizzando i registri COVID-19 collegati a database sanitari di Lombardia, Veneto e Reggio Emilia (circa 25% della popolazione italiana). Complessivamente, in questo studio sono stati inclusi 42.926 pazienti ricoverati tra il 21 febbraio e il 21 aprile 2020 con una diagnosi di COVID-19 confermata. È stata valutata la mortalità per tutte le cause verificatasi all'interno o fuori dall'ospedale, come riportato nel registro COVID-19. Utilizzando modelli di Cox, sono stati stimati gli hazard ratio (HR) aggiustati (e gli intervalli di confidenza al 95% [IC 95%]) per la mortalità per tutte le cause, separatamente per ACEI/ARB e altri antipertensivi, rispetto all’uso di CCB e al non uso di farmaci antipertensivi.

RISULTATI Complessivamente, si sono verificati 11.205 decessi all'interno e fuori dall'ospedale in una mediana di 24 giorni di follow-up dopo il ricovero ospedaliero a causa di COVID-19. Rispetto ai CCB, le analisi aggiustate non hanno mostrato differenze nel rischio di morte tra gli utilizzatori di ACEI (HR 0,97; IC 95% 0,89-1,06) o ARB (HR 0,98; 0,89-1,06). Quando il non uso di antipertensivi è stato considerato come confronto, è stato osservato un modesto aumento statisticamente significativo del rischio di mortalità per l’uso di qualsiasi farmaco antipertensivo. Tuttavia, limitandosi ai soli farmaci con indicazioni antipertensive, questi aumenti marginali sono scomparsi. Le analisi di sensibilità e stratificate hanno confermato i risultati principali.

CONCLUSIONI L'uso di ACEI/ARB non era associato a un rischio aumentato o ridotto di mortalità per tutte le cause, rispetto all'uso di CCB, nella più grande coorte di pazienti COVID-19 ospedalizzati esposti a questi farmaci studiata fino ad oggi. L'uso di questi farmaci, quindi, non influirebbe sulla prognosi di COVID-19. Questa scoperta rafforza le raccomandazioni delle agenzie regolatorie internazionali sul non sospendere o cambiare i trattamenti a base di ACEI/ARB per modificare la prognosi da COVID-19.

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