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EFFICACIA
30/04/2021

ASSOCIAZIONE TRA INIBITORI DI SGLT2 ED EVENTI CARDIOVASCOLARI E RENALI NEI PAZIENTI AFFETTI DA DIABETE DI TIPO 2: UNA METANALISI

ASSOCIATION OF SGLT2 INHIBITORS WITH CARDIOVASCULAR AND KIDNEY OUTCOMES IN PATIENTS WITH TYPE 2 DIABETES: A META-ANALYSIS
McGuire DK, Shih WJ, Cosentino F, et al.

JAMA Cardiol 2021; 6:148-158


Il presente studio rinforza la crescente evidenza che esiste, in generale, un’associazione favorevole tra gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (glifozine) e gli outcome cardiovascolari e renali nei pazienti con diabete di tipo 2; inoltre, lo studio consente di approfondire le differenze tra gli outcome in relazione alle diverse molecole della stessa classe. In particolare, empagliflozin è associato ad una riduzione del rischio di morte cardiovascolare; canagliflozin è associato ad una riduzione del rischio di eventi avversi cardiovascolari gravi e della incidenza e progressione della malattia renale; infine, dapaglifozin è associato ad una riduzione del rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca.

 

RIASSUNTO

CONTESTO Gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (sodium-glucose cotransporter 2, SGLT2) hanno un effetto favorevole sugli outcome cardiovascolari (CV) e renali; tuttavia, la consistenza dei risultati all’interno della classe rimane incerta.

OBIETTIVO Condurre una metanalisi per valutare gli outcome CV e renali di tutti e quattro gli inibitori SGLT2 disponibili su pazienti con diabete di tipo 2.

FONTE DEI DATI È stata eseguita una ricerca sistematica della letteratura in PubMed dal 1° gennaio 2015 al 31 gennaio 2020.

SELEZIONE DEGLI STUDI Inizialmente sono stati identificati 145 record, di cui 137 sono stati esclusi per il disegno dello studio o per l’argomento di interesse. Come risultato, sono stati identificati un totale di 6 studi randomizzati, controllati con placebo sugli outcome CV e renali degli inibitori SGLT2 in pazienti con diabete di tipo 2, dal contributo di 9 pubblicazioni. Tutte le analisi sono state condotte sulla popolazione totale di pazienti di questi studi.

ESTRAZIONE E SINTESI DEI DATI La ricerca e l’estrazione standardizzate dei dati sono state realizzate tramite il sistema PRISMA (Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-Analysis). I dati sono stati analizzati usando un modello ad effetti fissi.

PRINCIPALI MISURE E OUTCOME Gli outcome includevano tempo al primo evento per (1) il composito di eventi avversi CV gravi, che includeva infarto al miocardio, ictus o morte cardiovascolare, e ogni componente (2) il composito di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca (hospitalization for heart failure, HHF) o morte cardiovascolare (HHF/morte CV) e ogni componente, e (3) il composito di outcome renali. Per gli outcome nella popolazione totale degli studi e in sottogruppi selezionati, gli hazard ratio (HR) e gli intervalli di confidenza al 95% (IC 95%) sono stati calcolati e metanalizzati tra gli studi.

RISULTATI I dati dai 6 studi comprendevano 46.969 pazienti con diabete di tipo 2, di cui 31.116 (66,2%) con una malattia CV aterosclerotica. L’età media (DS) di tutti i partecipanti dello studio era di 63,7 (7,9) anni; 30.939 (65,9%) erano uomini e 36.849 (78,5%) di razza bianca. Il numero mediano di partecipanti per studio era 8246 (range: 4401-17.160). Nel complesso, gli inibitori SGLT2 erano associati a una riduzione del rischio di eventi avversi CV gravi (HR 0,90; IC 95% 0,85-0,95; statistica Q, P=0,27), di HHF/morte CV (HR 0,78; IC 95% 0,73-0,84; statistica Q, P=0,09), e di outcome renali (HR 0,62; IC 95% 0,56-0,70; statistica Q, P=0,09), senza significativa eterogeneità delle associazioni con il risultato. La riduzione del rischio associato per HHF era costante tra gli studi (HR 0,68; IC 95% 0,61-0,76; I2=0,0%), mentre una eterogeneità significativa delle associazioni con il risultato è stata osservata per la morte CV (HR 0,85; IC 95% 0,78-0,93; statistica Q, P=0 ,02; I2=64,3%). La presenza o l’assenza della malattia CV aterosclerotica non ha modificato l’associazione con gli outcome di eventi avversi CV gravi (HR 0,89; IC 95% 0,84-0,95 e HR 0,94; IC 95% 0,83-1,07, rispettivamente; P per l'interazione=0,63 ), con analoga assenza di modifica di outcome a causa di malattia CV aterosclerotica prevalente, per HHF/morte CV (P  per l'interazione 0,62), per HHF (P per l'interazione=0,26), o per gli outcome renali (P per l'interazione=0,73).

CONCLUSIONI E RILEVANZA In questa metanalisi, gli inibitori SGLT2 erano associati ad una riduzione del rischio di eventi avversi CV gravi; in aggiunta, i risultati suggeriscono una significativa eterogeneità nelle associazioni con morte CV. Il più grande beneficio in tutta la classe è risultato essere la riduzione del rischio di HHF e degli outcome renali. Il beneficio per il rischio di HHF è risultato essere l’osservazione più costante tra gli studi.

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