SEFAPnews

vedi archivio
Bookmark and Share
EFFICACIA
30/04/2021

EFFETTO DELL’INTEGRAZIONE DI ACIDI GRASSI MARINI OMEGA-3 E DI VITAMINA D SULLA FIBRILLAZIONE ATRIALE INCIDENTE: UNO STUDIO CLINICO RANDOMIZZATO

EFFECT OF MARINE OMEGA-3 FATTY ACID AND VITAMIN D SUPPLEMENTATION ON INCIDENT ATRIAL FIBRILLATION: A RANDOMIZED CLINICAL TRIAL
Albert CM, Cook NR, Pester J, et al.

JAMA 2021; 325:1061-1073


In questo studio su larga scala, di prevenzione primaria per fibrillazione atriale, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, l’integrazione con 840 mg/die di acidi grassi marini omega-3 (EPA-DHA; in rapporto 1,2:1) e/o 2000 UI/die di vitamina D3 non hanno ridotto o aumentato in modo significativo l'endpoint primario di fibrillazione atriale incidente rispetto al placebo, per una durata mediana del trattamento di 5,3 anni. Nel complesso, questi risultati non supportano l'uso supplementare di EPA-DHA o vitamina D3 per la prevenzione primaria di fibrillazione atriale e forniscono rassicurazioni sulla mancanza di un rischio maggiore di incidenza di fibrillazione atriale associata a questi integratori comunemente usati a queste dosi.

 

RIASSUNTO

CONTESTO La fibrillazione atriale (atrial fibrillation, AF) è il disturbo più comune del ritmo cardiaco, continua ad aumentare di incidenza e provoca morbilità e mortalità significative. È stato riportato che gli acidi grassi marini omega-3, l'acido eicosapentaenoico (EPA) e l'acido docosaesaenoico (DHA), e la vitamina D hanno sia benefici che rischi rispetto alla AF incidente, ma i dati di studi randomizzati a lungo termine e su larga scala sono carenti.

OBIETTIVO Testare gli effetti della somministrazione a lungo termine di acidi grassi marini omega-3 e di vitamina D sulla AF incidente.

DISEGNO, SETTING E PARTECIPANTI Uno studio ancillare di uno studio clinico randomizzato fattoriale 2×2 che ha coinvolto 25.119 donne e uomini di età pari o superiore a 50 anni senza precedenti malattie cardiovascolari, cancro o AF. I partecipanti sono stati reclutati direttamente via mail tra novembre 2011 e marzo 2014 da tutti i 50 stati degli Stati Uniti e sono stati seguiti fino al 31 dicembre 2017.

INTERVENTI I partecipanti sono stati randomizzati a ricevere EPA-DHA (460 mg/die di EPA e 380 mg/die di DHA) e vitamina D3 (2000 UI/die) (n=6272 analizzati); EPA-DHA e placebo (n=6270 analizzati); vitamina D3 e placebo (n=6281 analizzati); o 2 placebo (n=6296 analizzati).

PRINCIPALI MISURE E OUTCOME L'outcome primario era la AF incidente confermata dalla revisione della cartella clinica.

RISULTATI Tra i 25.119 partecipanti che sono stati randomizzati e inclusi nell'analisi (età media 66,7 anni; 50,8% donne), 24.127 (96,1%) hanno completato lo studio. In una mediana di 5,3 anni di trattamento e follow-up, l'outcome primario di AF incidente si è verificato in 900 partecipanti (3,6% della popolazione in studio). Per il confronto tra EPA-DHA e placebo, gli eventi di AF incidenti si sono verificati rispettivamente in 469 (3,7%) vs 431 (3,4%) partecipanti (HR 1,09; IC 95% 0,96-1,24; P=0,19). Per il confronto tra vitamina D3 e placebo, eventi di AF incidenti si sono verificati rispettivamente in 469 (3,7%) vs 431 (3,4%) partecipanti (HR 1,09; IC 95% 0,96-1,25; P=0,19). Non c'era evidenza di interazione tra i 2 agenti in studio (P=0,39).

CONCLUSIONI E RILEVANZA Tra gli adulti di età pari o superiore a 50 anni, il trattamento con EPA-DHA o vitamina D3, rispetto al placebo, non ha prodotto differenze significative nel rischio di AF incidente in un follow-up mediano di oltre 5 anni. I risultati non supportano l'uso di nessuno dei due integratori per la prevenzione primaria della AF incidente.

Iscrizione newsletter