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EFFICACIA
06/07/2021

FARMACOVIGILANZA COVID-19: IL GIUSTO RUOLO DEGLI ANTIBIOTICI

Fonte: Pharmaceutical Journal. 5 Maggio 2021


Il Pharmaceutical Journal, ha pubblicato un interessante articolo dedicato all’uso inappropriato degli antibiotici nel trattamento della COVID-19. Malgrado sia noto a tutti che gli antibatterici nulla possono contro le infezioni virali, anche in Gran Bretagna l’uso su basi empiriche è stato piuttosto diffuso: in Scozia, per esempio, al 29% dei pazienti COVID ricoverati in ospedale era stato prescritto un antibiotico al domicilio, quota salita al 62% in reparto. Molti i motivi alla base di questo comportamento. Il primo di origine storica: durante la pandemia dell’influenza “spagnola”, infezione con una mortalità simile a quella della COVID, la gran parte dei decessi era dovuta al sopraggiungere di polmoniti batteriche e quindi, su base empirica, l’uso degli antibiotici, se fossero stati disponibili nel 1917, sarebbe stato più che positivo. Ma mentre le complicanze batteriche restano una preoccupazione anche durante le epidemie influenzali attuali, nel caso delle infezioni da nuovi coronavirus (SARS, MERS e ora COVID-19) questo è un rischio piuttosto basso: dall’1 al 4% dei pazienti ricoverati nei pochi studi finora condotti. L’autore dell’articolo, Andrew Seaton, infettivologo del Queen Elizabeth University Hospital di Glasgow, sottolinea poi le insidie, in questo caso, delle decisioni basate sul dosaggio della Proteina C-reattiva. Di norma questo parametro si innalza significativamente in caso di infezione batterica, molto meno in caso di infezione virale, ma il nuovo coronavirus sfugge a questa regola e determina un forte aumento della CRP. Di qui facile l’errore, anche considerando che le altre manifestazioni della COVID, per esempio quelle riscontrabili nelle radiografie toraciche, sono simili quelle della polmonite batterica. Infine, può aver avuto un peso che ad alcuni antibiotici, azitromicina e doxiciclina, sono state attribuite azioni antinfiammatorie e antivirali, che però non sono emerse negli studi clinici. Queste e le altre considerazioni svolte da Seaton non significano che gli antibiotici non siano mai indicati. Sono necessari, per esempio, per i pazienti sottoposti a procedure invasive di ventilazione o a emofiltrazione, che aumentano rischio di superinfezioni, oppure nei pazienti anche domiciliari per i quali vi siano chiari segni di altra infezione, magari in un quadro di riacutizzazione batterica della BPCO, ma sempre basandosi sull’indagine microbiologica.

Il documento è disponibile al seguente link: https://pharmaceutical-journal.com/article/opinion/bacterial-co-infection-is-unusual-in-noncritical-covid-19-cases-so-we-must-reduce-our-antibiotic-prescribing

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