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EFFICACIA
28/09/2021

EFFETTO DI DAPAGLIFLOZIN SU ARITMIE VENTRICOLARI, ARRESTO CARDIACO O MORTE IMPROVVISA NELLO STUDIO DAPA-HF

EFFECT OF DAPAGLIFLOZIN ON VENTRICULAR ARRHYTHMIAS, RESUSCITATED CARDIAC ARREST, OR SUDDEN DEATH IN DAPA-HF
Curtain JP, Docherty KF, Jhund PS, et al.

Eur Heart J 2021, pubblicato online il 27 agosto 2021


In questa analisi post hoc, dapagliflozin ha ridotto il rischio dell’esito composito di aritmia ventricolare grave, arresto cardiaco e morte improvvisa nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta.

 

RIASSUNTO

OBIETTIVO Lo scopo di questo studio era di esaminare l’effetto di dapagliflozin sull’incidenza di aritmie ventricolari e morte improvvisa nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta (heart failure and reduced ejection fraction, HFrEF).

METODI E RISULTATI In un’analisi post hoc dello studio DAPA-HF, sono stati esaminati gli eventi avversi gravi relativi ad aritmia ventricolare o arresto cardiaco, in aggiunta a morte improvvisa. L’effetto di dapagliflozin, rispetto al placebo, sul composito della prima insorgenza di aritmia ventricolare grave, arresto cardiaco o morte improvvisa è stato valutato utilizzando i modelli di rischio proporzionali di Cox. Un’aritmia ventricolare grave è stata riportata in 115 (2,4%) dei 4744 pazienti arruolati nello studio DAPA-HF (fibrillazione ventricolare in 15 pazienti, tachicardia ventricolare in 86, “altre” aritmie/tachiaritmie ventricolari in 12, e torsioni di punta in 2). Su 500 morti cardiovascolari, 206 (41%) sono state improvvise. Otto pazienti sono sopravvissuti alla rianimazione dopo arresto cardiaco. I predittori indipendenti dell’esito composito (prima insorgenza di aritmia ventricolare grave, grave arresto cardiaco o morte improvvisa) classificati in base al valore del chi-quadro, erano il pro peptide natriuretico di tipo B, la storia di aritmia ventricolare, la frazione di eiezione ventricolare sinistra, la pressione sanguigna sistolica, la storia di infarto miocardico, il sesso maschile, l’indice di massa corporea, la concentrazione sierica di sodio, la razza non bianca, il trattamento con dapagliflozin e la terapia di risincronizzazione cardiaca. Il 5,9% (140/2373) dei pazienti trattati con dapagliflozin ha sperimentato l’esito composito, in confronto al 7,4% (175/2371) del gruppo placebo (hazard ratio 0,79; intervallo di confidenza [IC] al 95% 0,63-0,99; p=0,037); l’effetto è stato consistente per ciascuna delle componenti dell’esito composito.

CONCLUSIONI Dapagliflozin ha ridotto il rischio di qualsiasi aritmia ventricolare grave, arresto cardiaco, o morte improvvisa se aggiunto alla terapia convenzionale nei pazienti con HFrEF.

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