SEFAPnews

vedi archivio
Bookmark and Share
EFFICACIA
30/03/2022

RISCHIO DI INFEZIONE, OSPEDALIZZAZIONE E MORTE A 9 MESI DALLA SECONDA DOSE DI VACCINO ANTI COVID-19: STUDIO RETROSPETTIVO DI COORTE NELLA POPOLAZIONE SVEDESE

RISK OF INFECTION, HOSPITALISATION, AND DEATH UP TO 9 MONTHS AFTER A SECOND DOSE OF COVID-19 VACCINE: A RETROSPECTIVE, TOTAL POPULATION COHORT STUDY IN SWEDEN
Nordström P, Ballin M, Nordström A.

Lancet, pubblicato online il 4 febbraio 2022


Questo studio ha mostrato un calo progressivo dell’efficacia del vaccino contro l’infezione da SARS-CoV-2 di qualsiasi entità fino a 9 mesi di follow-up. Nella coorte principale l’efficacia stimata del vaccino era più del 90% nel primo mese, con un calo progressivo che ha avuto inizio subito dopo, risultando in un’efficacia non rilevabile dopo 7 mesi. L’efficacia del vaccino è calata in tutti i sottogruppi, anche se in modo diverso a seconda del programma vaccinale e del tipo di vaccino. L’efficacia del vaccino in relazione al rischio di ospedalizzazione o morte per COVID-19 sembrava essere mantenuta meglio rispetto all’efficacia contro l’infezione, nonostante un certo declino sia diventato evidente dopo 4 mesi. Nel complesso, è emersa anche un’evidenza che suggeriva una più bassa efficacia del vaccino negli uomini rispetto alle donne e nei soggetti più anziani rispetto ai più giovani.

 

RIASSUNTO

CONTESTO L’efficacia del vaccino contro COVID-19 oltre i 6 mesi non rimane del tutto chiarita. Si è voluta indagare l’efficacia della vaccinazione anti COVID-19 rispetto al rischio di infezione, ospedalizzazione e morte durante i primi 9 mesi dopo la vaccinazione su tutta la popolazione svedese.

METODI Questo studio retrospettivo di coorte su tutta la popolazione è stato effettuato utilizzando i dati dai registri nazionali svedesi. La coorte comprendeva tutti gli individui vaccinati con due dosi di ChAdOx1 nCoV-19, mRNA-1273, o BNT162b2, appaiati con individui non vaccinati, con dati su vaccinazioni e infezioni aggiornati fino al 4 ottobre 2021. Sono stati valutati due esiti. Il primo era l’infezione da SARS-CoV-2 di qualsiasi entità dal 12 gennaio al 4 ottobre 2021. Il secondo era la malattia grave da COVID-19, definita come ospedalizzazione da COVID-19 o mortalità per qualsiasi causa a 30 giorni dopo la conferma di infezione, dal 15 Marzo al 28 Settembre 2021.

RISULTATI Tra il 28 dicembre 2020 e il 4 ottobre 2021, 842.974 soggetti sono stati vaccinati (due dosi) e sono stati appaiati (1:1) a un ugual numero di soggetti non vaccinati (coorte totale dello studio: n=1.685.948). Per l’esito dell’infezione da SARS-CoV-2 di qualsiasi entità, l’efficacia del vaccino BNT162b2 calava progressivamente nel tempo, dal 92% (IC 95% da 92 a 93; p<0,001) a 15-30 giorni, al 47% (da 39 a 55; p<0,001) a 121-180 giorni, al 23% (da -2 a 41; p=0,07) dal giorno 211 in poi. Il declino era leggermente più lento per mRNA-1273, con un’efficacia vaccinale del 96% (da 94 a 97; p<0,001) a 15-30 giorni e del 59% (da 18 a 79; p=0,012) dal giorno 181 in poi. La diminuzione era leggermente più lenta anche per ChAdOx1 eterologo nCoV-19 più un vaccino a mRNA, per il quale l’efficacia del vaccino era dell’89% (da 79 a 94; p<0,001) a 15-30 giorni e del 66% (da 41 a 80; p<0,001) dal giorno 121 in poi. Al contrario, l’efficacia vaccinale per ChAdOx1 omologo nCoV-19 era del 68% (da 52 a 79; p<0,001) a 15-30 giorni, con un’efficacia non rilevabile dal giorno 121 in poi (-19%; da -98 a 28; p=0,49). Per quanto riguarda l’esito di malattia grave da COVID-19, l’efficacia vaccinale calava da 89% (da 82 a 93; p<0,001) a 15-30 giorni, a 64% (da 44 a 77; p<0,001) a partire dal giorno 121 in poi. Nel complesso, c’erano alcune evidenze a sostegno di una minore efficacia vaccinale negli uomini rispetto alle donne e nei soggetti anziani rispetto ai più giovani.

CONCLUSIONE Si è riscontrata un’efficacia vaccinale contro l’infezione SARS-CoV-2 di qualsiasi entità progressivamente diminuita in tutti i sottogruppi, ma il tasso di diminuzione differiva in base al tipo di vaccino. Per quanto riguarda la malattia grave da COVID-19, l’efficacia del vaccino sembrava essere mantenuta meglio, nonostante un certo calo sia diventato evidente dopo 4 mesi. I risultati rafforzano il razionale basato sull’evidenza per la somministrazione di una terza dose di vaccino come booster.

Iscrizione newsletter