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EFFICACIA
27/05/2022

EFFICACIA COMPARATIVA DELLE TERAPIE IPOLIPEMIZZANTI NON STATINICHE IN PAZIENTI CON IPERCOLESTEROLEMIA AD AUMENTATO RISCHIO CARDIOVASCOLARE: NETWORK METANALISI

COMPARATIVE EFFICACY OF NON-STATIN LIPID-LOWERING THERAPIES IN PATIENTS WITH HYPERCHOLESTEROLEMIA AT INCREASED CARDIOVASCULAR RISK: A NETWORK META-ANALYSIS
Burnett H, Fahrbach K, Cichewicz A, et al.

Curr Med Res Opin, pubblicato online il 20 marzo 2022


I risultati di questa network metanalisi dimostrano la maggiore efficacia di inclisiran, alirocumab ed evolocumab rispetto a placebo, acido bempedoico, acido bempedoico più ezetimibe ed ezetimibe in momoterapia in termini della loro capacità di abbassare il colesterolo LDL in pazienti che non ottengono riduzioni clinicamente significative di questo lipide con le sole statine.

 

RIASSUNTO

OBIETTIVO Ricavare stime dell’efficacia relativa di inclisiran, evolocumab, alirocumab, acido bempedoico, ed ezetimibe in pazienti con ipercolesterolemia e/o ad aumentato rischio cardiovascolare dovuto a elevati livelli di colesterolo LDL, che assumevano statine alla massima dose tollerata, utilizzando una network metanalisi.

METODI I trial clinici pubblicati fino a Febbraio 2021, che confrontavano la variazione percentuale nel colesterolo LDL rispetto al basale, sono stati identificati mediante una revisione sistematica. La network metanalisi bayesiana, che ha incluso 23 trial, è stata eseguita su pazienti con malattia cardiovascolare aterosclerotica e/o elevato rischio cardiovascolare in terapia con statine alle loro dosi massime tollerate nello scenario base.

RISULTATI I risultati dalle analisi dello scenario base hanno dimostrato che inclisiran, evolocumab e alirocumab forniscono un’efficacia maggiore rispetto a placebo, acido bempedoico ed ezetimibe in termini di riduzione del colesterolo LDL. Inclisiran era anche comparabile ad alirocumab (differenza media: 0,78% [IC 95%: da -8,35 a 9,88]) ed evolocumab (8,16%, [IC 95%: da -1,82 a 18,49]). I risultati di uno scenario che includeva anche trial condotti in pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote erano coerenti con il caso base. C’era evidenza di eterogeneità statistica nei trial inclusi, all’incirca equivalente a una variazione del 5-10% nel colesterolo LDL, a suggerire che qualsiasi differenza tra i trattamenti superiore al 5-10% fosse generalizzabile.

CONCLUSIONE Questo studio fornisce indicazioni riguardo l’efficacia comparativa di farmaci per i quali non esistono trial a confronto diretto e suggerisce che inclisiran, alirocumab ed evolocumab dovrebbero fornire miglioramenti clinicamente significativi nei livelli di colesterolo LDL in pazienti con ipercolesterolemia, ad aumentato rischio cardiovascolare, trattati con statine alle dosi massime tollerate.

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