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EFFICACIA
27/07/2022

ASSOCIAZIONE TRA INTENSITA’ DEL TRATTAMENTO CON ORMONI TIROIDEI E MORTALITA’ CARDIOVASCOLARE TRA I VETERANI AMERICANI

ASSOCIATION OF THYROID HORMONE TREATMENT INTENSITY WITH CARDIOVASCULAR MORTALITY AMONG US VETERANS
Evron JM, Hummel SL, Reyes-Gastelum D, et al.

JAMA Netw Open 2022; 5(5):e2211863


In questo studio basato sulla popolazione di un'ampia coorte di adulti in trattamento con ormoni tiroidei, è stato dimostrato che l'intensità del trattamento con ormoni tiroidei è associata alla mortalità cardiovascolare. Sia l'ipertiroidismo che l'ipotiroidismo esogeno sono associati a un aumento del rischio di mortalità cardiovascolare, anche dopo aggiustamento per i fattori di rischio demografici e cardiovascolari tradizionali e per la precedente storia di malattia cardiovascolare e/o aritmia. Questi risultati hanno il potenziale per influenzare il modo in cui vengono valutati rischi e i benefici associati al trattamento con ormoni tiroidei, in particolare per le popolazioni vulnerabili come gli adulti più anziani o quelli con malattie cardiovascolari sottostanti, sottolineando l'importanza di un monitoraggio regolare dei risultati dei test di funzionalità tiroidea e della correzione del sovra-trattamento e del sotto-trattamento con ormoni tiroidei esogeni per ridurre il rischio di effetti avversi.

 

RIASSUNTO

CONTESTO Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte negli Stati Uniti. Gli ormoni tiroidei sintetici sono tra i 3 farmaci più comunemente prescritti, ma gli studi che hanno valutato l'associazione tra l'intensità del trattamento con ormoni tiroidei e la mortalità cardiovascolare sono scarsi.

OBIETTIVO Valutare l'associazione tra intensità del trattamento con ormoni tiroidei e mortalità cardiovascolare.

DISEGNO, SETTING E PARTECIPANTI Questo studio di coorte retrospettivo, condotto sul Veterans Health Administration Corporate Data Warehouse tra il 1° gennaio 2004 e il 31 dicembre 2017, ha utilizzato i dati di 705.307 adulti che hanno ricevuto un trattamento con ormoni tiroidei e seguiti per un periodo mediano di 4 anni (IQR 2-9 anni). Sono state studiate due coorti: 701.929 adulti maggiorenni che hanno iniziato il trattamento con ormone tiroideo e che disponevano di almeno 2 misurazioni della tireotropina tra l'inizio della terapia e il decesso o la conclusione dello studio e, separatamente, 373.981 pazienti con almeno 2 misurazioni della tiroxina libera (FT4). I dati sono stati linkati al National Death Index per l'accertamento della mortalità e della causa di morte. L'analisi è stata condotta dal 25 marzo al 2 settembre 2020.

ESPOSIZIONI Livelli sierici di tireotropina e FT4 variabili nel tempo (eutiroidismo: livelli di tireotropina 0,5-5,5 MIU/L; livelli di FT4 0,7-1,9 ng/dL; ipertiroidismo esogeno: tireotropina <0,5 mIU/L; FT4 >1,9 ng/dL; ipotiroidismo esogeno: tireotropina >5,5 mIU/L; FT4 <0,7 ng/dL).

END POINT PRIMARI Mortalità cardiovascolare (cioè morte per cause cardiovascolari, inclusi infarto del miocardio, insufficienza cardiaca o ictus). Le analisi di sopravvivenza sono state eseguite utilizzando modelli di regressione a rischi proporzionali di Cox, in cui i livelli sierici di tireotropina e FT4 erano covariate variabili nel tempo.

RISULTATI Dei 705.307 pazienti dello studio, 625.444 (88,7%) erano uomini e l'età mediana era di 67 anni (IQR 57-78 anni; range 18-110 anni). Complessivamente, 75.963 pazienti (10,8%) sono morti per cause cardiovascolari. Dopo aggiustamento per età, sesso e fattori di rischio cardiovascolare tradizionali (ad esempio, ipertensione, fumo e precedenti malattie cardiovascolari o aritmie), i pazienti con ipertiroidismo esogeno (ad esempio, livelli di tireotropina <0,1 mIU/L: hazard ratio aggiustato [aHR] 1,39; IC 95% 1,32-1,47; livelli di FT4 >1.9 ng/Dl: aHR 1,29; 1,20-1,40) e i pazienti con ipotiroidismo esogeno (es. livelli di tireotropina >20 mIU/L: aHR 2,67; 2,55-2,80; livelli di FT4 <0,7 ng/dL: aHR 1,56; 1,50-1,63) presentavano un rischio maggiore di mortalità cardiovascolare rispetto ai soggetti in eutiroidismo.

CONCLUSIONI E RILEVANZA Questo studio suggerisce che sia l'ipertiroidismo esogeno che l'ipotiroidismo esogeno sono associati a un aumento del rischio di mortalità cardiovascolare. Questi risultati sottolineano l'importanza di mantenere l'eutiroidismo per ridurre il rischio cardiovascolare e di morte tra i pazienti in trattamento con ormoni tiroidei.

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