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EFFICACIA IN TERMINI DI COSTI DELLE TERAPIE IPOLIPEMIZZANTI NON STATINICHE COME AGGIUNTA ALLE STATINE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI TARGET TERAPEUTICI PER IL COLESTEROLO LDL IN PAZIENTI AD ALTISSIMO RISCHIO CARDIOVASCOLARE NEL CONTESTO SPAGNOLO

J Med Econ 2025: 1-15

Questo studio ha valutato la costo-efficacia delle terapie ipolipemizzanti non statiniche aggiunte alle statine in pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare nel contesto spagnolo. Utilizzando una simulazione Monte Carlo, sono stati stimati i costi annuali per paziente che raggiungeva gli obiettivi LDL-C raccomandati dalle linee guida ESC/EAS 2019/2025. Tra le terapie analizzate, evolocumab 140 mg ogni 2 settimane è risultata la più costo-efficace (6.200 €/paziente trattato efficacemente), seguita da alirocumab 150 mg. Inclisiran e altre dosi di alirocumab hanno mostrato efficacia inferiore e costi più elevati. In assenza di studi diretti comparativi, evolocumab è emerso come l’opzione più efficiente per raggiungere i target terapeutici nei pazienti in prevenzione secondaria.


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COSTI DECENNALI DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI NELL'IPERCOLESTEROLEMIA FAMILIARE GENETICAMENTE VERIFICATA RISPETTO A CONTROLLI DI PARI ETÀ E SESSO

Eur J Prev Cardiol, pubblicato on line il 25 settembre 2026

Questo studio ha analizzato i costi sanitari legati alle malattie cardiovascolari in 5585 pazienti con ipercolesterolemia familiare geneticamente confermata, confrontati con oltre 111.000 controlli abbinati per età e sesso (2010–2019). I soggetti affetti hanno sostenuto circa tre volte più costi ospedalieri e oltre dieci volte più spese farmaceutiche rispetto ai controlli, con un forte aumento dei costi per farmaci (soprattutto per l’introduzione degli inibitori di PCSK9) e una riduzione dei costi ospedalieri nel tempo.


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SUPERARE LE BARRIERE ALL'ADERENZA TERAPEUTICA GRAZIE A FARMACI INIETTABILI INNOVATIVI: UNA REVISIONE SISTEMATICA SU OPZIONI TERAPEUTICHE PER LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI, ADERENZA TERAPEUTICA SEGNALATA E PROSPETTIVE SUL LORO UTILIZZO

Br J Clin Pharmacol. 2025 Oct 23

Questa revisione ha analizzato lo sviluppo e l’uso dei farmaci iniettabili per le malattie cardiovascolari, concentrandosi su aderenza, persistenza e fattori che ne influenzano l’utilizzo secondo pazienti e operatori sanitari. Sono stati inclusi 54 studi pubblicati tra il 2005 e il 2025. L’aderenza variava tra le diverse terapie: gli iniettabili a somministrazione meno frequente (come gli inibitori di PCSK9 e gli agonisti del recettore GLP-1 settimanali) mostravano una maggiore persistenza rispetto ai regimi giornalieri. Le principali barriere riguardavano ansia da ago, effetti collaterali, costi e scarsa conoscenza dei clinici, mentre i facilitatori includevano educazione e supporto. Migliorare la formazione degli operatori e l’informazione dei pazienti può potenziare l’aderenza e gli esiti a lungo termine.


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USO CRONICO DI PPI DOPO INTERVENTO CHIRURGICO ANTI-REFLUSSO: STUDIO PILOTA RETROSPETTIVO OSSERVAZIONALE

BMC Gastroenterol 2025; 25:710

Questo studio ha valutato l’uso di inibitori della pompa protonica a lungo termine dopo interventi di chirurgia anti-reflusso e ha identificato i fattori associati all’uso cronico di questi farmaci, tra cui il sesso maschile. I risultati indicano che circa un terzo dei pazienti continua a usare inibitori di pompa fino a 5 anni dopo l’intervento, evidenziando l’importanza di una selezione accurata dei pazienti e di una gestione realistica delle aspettative prima della chirurgia.


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USO DI ANTIBIOTICI NEL PERIODO PERI–COVID-19 E RESISTENZA ANTIMICROBICA NEGLI ANZIANI

NEJM Evid 2025; 4:EVIDoa2400108

In questo studio di popolazione su anziani con prima identificazione di SARS-CoV-2 tra gennaio 2020 e giugno 2021, l’uso ambulatoriale di antibiotici nel periodo peri–COVID-19 è stato associato a un successivo rilevamento di microrganismi antibiotico-resistenti nelle colture cliniche fino a 6 mesi dopo l’esposizione. Tra gli individui che avevano ricevuto antibiotici, quasi un quarto del rischio successivo di sviluppare microrganismi resistenti era potenzialmente attribuibile alla prescrizione di antibiotici nel periodo peri–Covid-19.


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21/11/2025

ORFORGLIPRON: NUOVO AGONISTA ORALE DEL RECETTORE GLP-1 PER DIABETE DI TIPO 2 E OBESITÀ

N Engl J Med 2025; 393:1065-1076

Due studi di fase 3 hanno valutato l’efficacia di orforglipron, un agonista orale del recettore GLP-1, nel trattamento del diabete di tipo 2 in fase precoce e dell’obesità. Nei pazienti con diabete, il farmaco ha determinato una significativa riduzione dell’emoglobina glicata e un calo ponderale rispetto a placebo. Nei soggetti obesi senza diabete, la terapia per 72 settimane ha portato a riduzioni di peso fino all’11%, con benefici anche su parametri metabolici e cardiovascolari.


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21/11/2025

RAPPORTO BENEFICI-RISCHI DEL CONTROLLO INTENSIVO VERSUS STANDARD DELLA PRESSIONE ARTERIOSA SUGLI ESITI CARDIOVASCOLARI E RENALI: ANALISI DI DATI INDIVIDUALI DI TRIAL RANDOMIZZATI

Lancet 2025; 406:1009-1019

Questa analisi basata su oltre 80.000 partecipanti ha confrontato il controllo intensivo della pressione arteriosa con quello standard. Il controllo intensivo ha ridotto significativamente il rischio di eventi cardiovascolari maggiori, con un aumento modesto di eventi avversi, incluso il coinvolgimento renale. Complessivamente, il bilancio benefici-rischi risulta favorevole, supportando l’uso selettivo di strategie di pressione intensiva in pazienti a rischio cardiovascolare.


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21/11/2025

EFFICACIA ANTIPERTENSIVA DEI FARMACI E DELLE LORO COMBINAZIONI: REVISIONE SISTEMATICA E META-ANALISI DI TRIAL RANDOMIZZATI

Lancet 2025; 406:915-925

Questa meta-analisi ha incluso 484 trial con oltre 104.000 partecipanti per valutare l’efficacia dei cinque principali gruppi di farmaci antipertensivi e delle loro combinazioni. La monoterapia standard riduce mediamente la pressione sistolica di circa 8,7 mmHg, mentre le combinazioni di due farmaci raggiungono riduzioni maggiori (circa 15 mmHg).


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21/11/2025

CLOPIDOGREL VERSUS ASPIRINA NELLA PREVENZIONE SECONDARIA DELLA MALATTIA CORONARICA: REVISIONE SISTEMATICA E META-ANALISI SU DATI INDIVIDUALI

Lancet 2025; 406:1091-1102

Questa meta-analisi su dati individuali ha confrontato clopidogrel e aspirina in circa 29.000 pazienti con coronaropatia nota, la maggior parte dopo PCI o sindrome coronarica acuta. Clopidogrel ha ridotto significativamente il rischio di eventi cardiovascolari maggiori rispetto ad aspirina, senza aumentare il rischio di sanguinamento maggiore.


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21/11/2025

SEMAGLUTIDE ORALE ALLA DOSE GIORNALIERA DI 25 MG IN ADULTI SOVRAPPESO O OBESI

N Engl J Med 2025; 393:1077-1087

Semaglutide è un agonista del recettore GLP-1 approvato per la gestione del peso. Nel presente studio, semaglutide orale alla dose di 25 mg/die ha portato a una riduzione media clinicamente rilevante del peso corporeo del 13,6%, con una perdita di peso simile in tutti i sottogruppi di BMI al basale. Quasi un terzo dei partecipanti nel gruppo trattato con il farmaco orale ha mostrato una riduzione del peso corporeo pari o superiore al 20%. Il profilo di sicurezza e gli eventi avversi associati alla formulazione orale alla dose di 25 mg sono stati quelli previsti.


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COMITATO EDITORIALE
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Federica Galimberti (responsabile editoriale)
Elena Loggia (segreteria editoriale)
Elena Olmastroni
Andrea Rossi
Stefano Scotti
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