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SAFETY
03/09/2014

CASE REPORT: ESTROGENI ED EPATITE AUTOIMMUNE CON STEATOSI MICROVESCICOLARE

A CASE OF SYNTHETIC OESTROGEN-INDUCED AUTOIMMUNE HEPATITIS WITH MICROVESICULAR STEATOSIS
Morii K, Nishisaka M, Nakamura S, et al.

Journal of Clinical Pharmacy and Therapeutics; pubblicato on line il 3 luglio 2014


 

CONTESTO Il danno epatico indotto da farmaco (drug-induced liver injury, DILI) è una delle principali cause di insufficienza epatica nei Paesi sviluppati. L’epatotossicità è un ben noto evento avverso associato agli estrogeni sintetici che possono causare colestasi.

Il presente report descrive alcuni effetti avversi altamente insoliti associati a etinilestradiolo (EE2), quali l’epatite autoimmune (autoimmune hepatitis, AIH) e la steatosi microvescicolare (microvesicular steatosis, MS). Il danno epatico che soddisfa i criteri per la diagnosi di AIH va sotto il nome di epatite autoimmune indotta da farmaco (drug-induced autoimmune hepatitis, DIAIH). La MS è una lesione potenzialmente pericolosa che deriva da una alterata funzionalità mitocondriale.  Sono stati esplorati i meccanismi patofisiologici alla base della DIAIH e della MS.


PRESENTAZIONE DEL CASO Una donna di 51 anni presentava itterizia, aumento degli enzimi epatici e delle IgG e positività ANA. Aveva assunto etinilestradiolo per 3 anni. La biopsia epatica supportava la probabile presenza di MS. Il test di stimolazione dei linfociti con l’EE2 diede risultati positivi. I parametri biochimici epatici si normalizzarono dopo l’interruzione dell’EE2; tuttavia, peggiorarono 5 mesi dopo l’insorgenza. Una seconda biopsia epatica mostrò una epatite senza MS. Si avviò quindi una terapia con corticosteroidi, ipotizzando una DIAIH indotta da EE2. I parametri epatici si normalizzarono e i corticosteroidi vennero interrotti con successo. La paziente continuò ad essere in completa remissione nei successivi 3 anni.


CONCLUSIONI Dovrebbero essere enfatizzati 5 punti rilevanti: (i) un lungo intervallo di latenza, nonostante la comparsa in forma acuta; (ii) esacerbazione dei parametri biochimici epatici, anche dopo la cessazione del farmaco; (iii) due biopsie epatiche indicanti una infiammazione continua e la scomparsa di caratteristiche di tossicità; (iv) un test positivo e l’assenza di fibrosi coerenti con la DIAIH e non con la AIH; (V) rara caratteristica istologica di MS. In questo caso le forti reazioni immunoallergiche sono state probabilmente stimolate dalla MS. Nei casi di danno epatico che presentano ittero conclamato, autoanticorpi, intensa infiammazione istologica e un lungo periodo di latenza dovrebbe essere presa in considerazione la possibilità di DIAIH.

 

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