SEFAPnews
29/03/2024

MEDICATION ERROR GRAVI CORRELATI A DABIGATRAN: UN’ANALISI SU VIGIBASE

Eur J Clin Pharmacol 2024; 80(4):589-595

L'analisi degli errori terapeutici gravi correlati a dabigatran, estratti da VigiBase, ha evidenziato problematiche principalmente nelle fasi di prescrizione e somministrazione (selezione del farmaco, dosaggio, via di somministrazione e compliance del paziente). I principali eventi avversi sono stati emorragia e ischemia che hanno portato a ospedalizzazione, situazioni potenzialmente fatali e anche al decesso. Si è concluso che si dovrebbe porre attenzione soprattutto alla selezione del dosaggio appropriato, all’aderenza alla terapia e alla conservazione del farmaco da parte del paziente in modo da prevenire questo tipo di effetti avversi.


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29/03/2024

ASSOCIAZIONE TRA INIBITORI DI POMPA E RISCHIO DI COMPLICAZIONI CARDIOVASCOLARI E DI MORTE IN SOGGETTI ANZIANI DIABETICI: UNO STUDIO DI COORTE SU BASE DI POPOLAZIONE

Drugs & Aging 2024; 41:239–249

I dati osservazionali indicano un rischio aumentato di eventi cardiovascolari e di mortalita' per tutte le cause tra gli adulti anziani con diabete che sono esposti agli inibitori di pompa protonica (PPI). Dai database sanitari nella regione Lombardia, sono stati identificati un totale di 284.068 adulti di eta' ≥ 65 anni con diabete, dei quali il 49,4% aveva avuto una prescrizione di PPI nel 2015. Durante un follow-up mediano di 6,7 anni, i soggetti esposti ai PPI mostravano rischi significativamente maggiori di ictus ischemico e mortalita' totale. Questi rischi rimanevano elevati tra i tipi di PPI, con un rischio di mortalita' piu' alto con omeprazolo, tra soggetti di sesso maschile, tra persone senza una precedente storia di eventi cardiovascolari e tra coloro che non usavano insulina. Nonostante siano riconosciuti i limiti di questo studio osservazionale, i risultati suggeriscono che i rischi di questi farmaci prevalgono sui benefici.


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29/03/2024

ESPOSIZIONE NEL PRIMO TRIMESTRE DI GRAVIDANZA A BUPRENORFINA O METADONE E RISCHIO DI MALFORMAZIONI CONGENITE

JAMA Intern Med 2024; 184(3):242-251

In questo studio di coorte su quasi 10000 gravidanze con esposizione a buprenorfina nel primo trimestre e 4000 con esposizione a metadone, la prevalenza di malformazioni congenite in generale e di diversi sottotipi di malformazioni è risultata inferiore tra le gestanti trattate con buprenorfina rispetto a metadone, tranne che per le malformazioni gastrointestinali. Si è registrata una riduzione del rischio relativo del 18% per le malformazioni nel complesso, che si traduce in 1 evento in meno ogni 100 pazienti esposte a buprenorfina rispetto a metadone.


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29/03/2024

EVENTI AVVERSI IN SEGUITO A VACCINI ANTI COVID-19 A mRNA CONTENENTI XBB.1.5

JAMA, pubblicato online il 26 febbraio 2024

In questa research letter si è esaminata l’associazione tra la somministrazione del vaccino contenente XBB.1.5 e il rischio di 28 eventi avversi in un campione di più di un milione di individui anziani in Danimarca (≥ 65 anni). Si è valutata la comparsa degli eventi avversi in un periodo ben definito successivo alla dose di vaccino, constatando che non si nota un aumento statisticamente significativo del rischio nella popolazione, anche se lo studio presenta risultati talvolta inconsistenti e molti limiti.


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29/03/2024

INIBITORI DEL CHECKPOINT IMMUNITARIO – IL PREZZO CARDIOTOSSICO DI QUESTA CURA IMMUNITARIA CONTRO IL CANCRO

Trends in Cardiovascular Medicine 2024; 34(2):71-77

Gli inibitori dei checkpoint immunitari rappresentano uno sviluppo cruciale nella terapia oncologica e nella modulazione immunitaria. Nonostante il loro impatto positivo sulla cura del cancro, e' importante comprendere meglio le complicanze cardiovascolari associate, come aritmie seguite da miocardite associata ad alta mortalita', per consentire un intervento precoce. Un'accurata valutazione cardiovascolare e' cruciale per la valutazione dei pazienti oncologici in terapia con questi agenti che presentano questi tipi di sintomi e, inoltre, il futuro lavoro dovrebbe concentrarsi sui fattori predittivi per la cardiotossicita’ e su quanto rigido debba essere lo screening cardiovascolare di routine in questi pazienti.


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29/03/2024

TREND DI MORTALITÀ PER CAUSE IATROGENE A LIVELLO INTERNAZIONALE DAL 2001 AL 2019: UN’ANALISI SUL DATABASE DELLA WHO DA 54 PAESI

Drug Safety 2024; 47(3):237–249

Le reazioni avverse ai farmaci (Adverse Drug Events, ADEs) rappresentano un problema rilevante di salute pubblica. Questo studio osservazionale ha esaminato i trend di mortalità correlata ad ADE tra il 2001 e il 2019 usando il database della WHO di 54 paesi differenti. Le analisi hanno mostrato che i tassi di mortalità globali nel periodo considerato sono aumentati di 3,3 volte, in particolare tra gli uomini e gli anziani mentre in Nord America si è registrato il tasso più elevato. Per far fronte a questo problema risulta quindi necessaria la creazione di sistemi di farmacovigilanza e la loro ottimizzazione.


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MODIFICHE DEL TRATTAMENTO DOPO L’AVVIO DI UNA TERAPIA CON FARMACI ANTIDIABETICI DI SECONDA LINEA

Am J Manag Care 2023; 29(12):661-668

Tra gli adulti con assicurazione privata che hanno iniziato una terapia antidiabetica di seconda linea, quasi due terzi (63,6%) hanno sperimentato una qualsiasi delle 3 modifiche del trattamento (interruzione, cambio e intensificazione) nel corso di un follow-up di 12 mesi. La sospensione è stata la modifica più comune (38,6%), seguita dall'intensificazione (19,8%) e dal cambio (5,2%). I pazienti a cui erano state prescritte le sulfoniluree presentavano il più basso rischio aggiustato di cambiamento e il più alto rischio aggiustato di intensificazione. La fascia d'età più giovane e il sesso femminile erano associati a rischi più elevati di tutti gli end point di modifica. I risultati evidenziano la necessità di comprendere meglio gli ostacoli all'aderenza ai farmaci tra i pazienti che hanno interrotto il trattamento per massimizzare l'aderenza e ridurre gli sprechi del sistema sanitario.


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APPLICAZIONE DI UN APPROCCIO INNOVATIVO DI DATA MINING PER LA SICUREZZA DELLA POLITERAPIA NEGLI ANZIANI

Drug Saf 2024; 47(1):93–102

Questo studio ha affrontato i rischi della politerapia negli anziani applicando il data mining per scoprire combinazioni di farmaci ad alto rischio e alternative a basso rischio. Utilizzando i registri delle visite al Pronto Soccorso di soggetti anziani, sono stati identificati i casi di eventi avversi da farmaci correlati ad anticoagulanti, farmaci antidiabetici e oppioidi. L'analisi dei dati di esposizione ai farmaci ha rivelato 5213 combinazioni di farmaci associate a un aumento del rischio di evento avverso. Inoltre, 1904 di queste combinazioni ad alto rischio avevano potenziali trattamenti farmacologici alternativi a basso rischio in classi terapeutiche simili. Questi risultati supportano l'applicazione del data mining per identificare e mitigare i rischi di eventi avversi nella politerapia, enfatizzando le alternative basate sulle classi terapeutiche.


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01/03/2024

EFFICACIA E SICUREZZA DEGLI ANTICOAGULANTI ORALI NON ANTAGONISTI DELLA VITAMINA K VS WARFARIN ATTRAVERSO LO SPETTRO DI IMC E PESO CORPOREO: UNA METANALISI A LIVELLO INDIVIDUALE DI QUATTRO RCT

Circulation, pubblicato online il 24 gennaio 2024

Questa analisi dei dati dello studio COMBINE AF ha valutato l'efficacia e la sicurezza dei NOAC, rispetto a warfarin, in uno spettro variabile di IMC e peso corporeo in questi pazienti. Il tasso di ictus/eventi embolici sistemici è risultato inferiore con un IMC più elevato per entrambi i trattamenti, mentre il tasso di emorragie maggiori è risultato inferiore con warfarin a un IMC più elevato, ma è rimasto relativamente stabile con i NOAC. Questo studio dimostra che, rispetto a warfarin, l'effetto dei NOAC a dose standard sui tassi di ictus ed embolia sistemica è generalmente coerente in tutto lo spettro dell'IMC e del peso corporeo.


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01/03/2024

EFFICACIA CLINICA DEL VACCINO ANTI ZOOSTER VIVO NEI 10 ANNI DOPO LA SOMMINISTRAZIONE: UNO STUDIO DI REAL-WORLD

BMJ 2023; 383:e076321

Questo studio ha stimato l'effetto del vaccino vivo contro lo zoster nelle persone di età pari o superiore a 50 anni nei 10 anni successivi alla vaccinazione. La sua efficacia è stata massima durante il primo anno dopo la vaccinazione (67% contro l'herpes zoster, 83% contro la nevralgia post-erpetica, 71% contro l'herpes zoster oftalmico e 90% contro il ricovero in ospedale per herpes zoster) per poi diminuire sostanzialmente. Contro l'herpes zoster, l'efficacia del vaccino è diminuita al 50% nel secondo anno, poi è scesa al 27% nell'ottavo anno e quindi al 15% dopo 10 anni. La traiettoria dell'efficacia del vaccino per l’herpes zoster oftalmico è stata simile.


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COMITATO EDITORIALE
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Federica Galimberti (responsabile editoriale)
Elena Loggia (segreteria editoriale)
Elena Olmastroni
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