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INIBITORI SGLT2 E EVENTI AVVERSI CARDIOVASCOLARI GRAVI: UNA METANALISI COLLETTIVA SMART-C
SODIUM GLUCOSE CO-TRANSPORTER 2 INHIBITORS AND MAJOR ADVERSE CARDIOVASCULAR OUTCOMES: A SMART-C COLLABORATIVE META-ANALYSIS
Patel SM, Kang YM, Im K, et al.
Circulation 2024; 149(23):1789-1801
Questa metanalisi di 11 studi clinici di fase III, che ha incluso 78.607 pazienti con diabete ad elevato rischio per patologie cardiovascolari, scompenso cardiaco, o insufficienza renale cronica, ha mostrato che gli inibitori SGLT2 riducono il rischio di eventi avversi cardiovascolari maggiori del 9%, prevalentemente per effetto di una riduzione nel rischio di morte cardiovascolare. Non c’era alcun effetto significativo sul rischio di infarto del miocardio o ictus. I benefici erano consistenti nei diversi sottogruppi di pazienti. Questi dati suggeriscono un potenziale ruolo di questi farmaci per la gestione di una vasta gamma di patologie cardiovascolari e renali.
RIASSUNTO
CONTESTO Gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (Sodium GLucose co-Transporter 2 inhibitors, SGLT2i) migliorano consistentemente gli esiti correlati a scompenso cardiaco e renale; tuttavia, sono meno chiari gli effetti sugli eventi avversi cardiovascolari gravi (Major Adverse Cardiovascular Events, MACE) in differenti popolazioni di pazienti.
METODI Questa è una metanalisi collaborativa a livello di trial condotta dal consorzio di sperimentatori cardio-renali che si occupano di metanalisi su SGLT2i, che include tutti gli studi di esito di fase 3, controllati con placebo, in trr tutte le cause, e sottotipi di morte. Le stime degli effetti per SGLT2i vs. placebo sono state esaminate per trial ed per sottogruppi chiave (ASCVD consolidata, precedente IMA, diabete, precedente HF, albuminuria, stadi di CKD e gruppi di rischio).
RISULTATI È stato incluso un totale di 78.607e popolazioni di pazienti (diabete ad alto rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica [ASCVD], insufficienza cardiaca [heart failure, HF], o malattia renale cronica [chronic kidney disease, CKD]. Gli outcome di interesse erano: MACE (un composito di morte cardiovascolare, infarto del miocardio [IMA], o ictus), i componenti individuali di MACE (comprensivo di eventi fatali e non fatali), mortalità pe pazienti da 11 studi clinici: 42.568 (54,2%) provenienti da studi clinici di pazienti con diabete ad elevato rischio per ASCVD, 20.725 (26,4%) con HF, e 15.314 (19,5%) con CKD, rispettivamente. Gli SGLT2i hanno ridotto il tasso di MACE del 9% (HR 0,91; IC al 95% 0,87-0,96; p<0,0001) con un effetto consistente in tutte le tre popolazioni di pazienti (I2=0%) e in tutti i sottogruppi analizzati. Questo effetto era principalmente guidato da una riduzione nella morte cardiovascolare (HR 0,86; 0,81-0,92; p<0,001), senza alcun effetto significativo sull’IMA nella popolazione totale (HR 0,95; 0,87-1,04; p=0,29), e senza alcun effetto sull’ictus (HR 0,99; 0,91-1,07; p=0,77). Il beneficio per la morte cardiovascolare era guidato principalmente dalle riduzioni della morte per HF e della morte cardiaca improvvisa (rispettivamente, HR 0,68; 0,46-1,02; e HR 0,86; 0,78-0,95) ed era generalmente consistente nei sottogruppi, con la possibile eccezione di essere più evidente in quelli con l’albuminuria (Pint=0,02).
CONCLUSIONI Gli SGLT2i riducono il rischio di MACE in un’ampia gamma di pazienti indipendentemente da ASCVD, diabete, funzione renale e altre principali caratteristiche cliniche al basale. Questo effetto è guidato principalmente da una riduzione della morte cardiovascolare, in particolare morte per HF e morte cardiaca improvvisa, senza un effetto significativo sull’IMA nella popolazione totale, e sull’ictus. Questi dati potrebbero aiutare a guidare la selezione delle terapie con SGLT2i nello spettro delle malattie cardiovascolari-renali-metaboliche.