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EFFICACIA
10/04/2020

MORTALITA’ E RISCHIO DI ICTUS IN PAZIENTI CON FIBRILLAZIONE ATRIALE TRATTATI CON RIVAROXABAN E WARFARIN

RISKS OF STROKE AND MORTALITY IN ATRIAL FIBRILLATION PATIENTS TREATED WITH RIVAROXABAN AND WARFARIN
Alberts M, Chen YW, Lin JH

Stroke 2020; 51:549-555


Questo studio di coorte basato sulla valutazione retrospettiva dei dati clinici di pazienti con fibrillazione atriale ha confrontato i rischi correlati all'ictus associati al trattamento anticoagulante con rivaroxaban o warfarin. Le analisi hanno evidenziato che, rispetto ai pazienti trattati con warfarin, i pazienti in rivaroxaban hanno avuto un rischio di ictus significativamente inferiore, in particolare per gli ictus minori e gravi. In aggiunta, rivaroxaban ha portato a una riduzione significativa del rischio di morte.

 

RIASSUNTO

CONTESTO E OBIETTIVO La terapia anticoagulante orale è la terapia standard per la prevenzione dell’ictus in pazienti con fibrillazione atriale non valvolare. Questo studio ha comparato la riduzione di rischio di ictus e di morte per tutte le cause per rivaroxaban e warfarin nel contesto della real-word.

METODI Questo studio di coorte retrospettivo (2011-2017) ha incluso dal database Optum Clinformatics pazienti de-identificati che avevano iniziato il trattamento con rivaroxaban o warfarin entro 30 giorni dalla diagnosi iniziale di fibrillazione atriale non valvolare. Prima della diagnosi, i pazienti dovevano avere 6 mesi di reclutamento continuo al piano sanitario e punteggio di CHA2DS2-VASc ≥2. La gravità dell’ictus è stata determinata dalla National Institutes of Health Stroke Scale, imputando sulla base di algoritmi di machine learning. I rischi di ictus e mortalità per tutte le cause sono stati confrontati per trattamento usando una regressione a rischi proporzionali di Cox, pesando per l’inverso della probabilità di trattamento allo scopo di bilanciare la coorte per i fattori di rischio al baseline. Sono state inoltre eseguite analisi stratificate per la durata del trattamento.

RISULTATI Durante un follow-up medio di 27 mesi, 175 (1,33/100 anni-paziente [PY]) pazienti trattati con rivaroxaban e 536 (1,66/100 PY) pazienti trattati con warfarin hanno sviluppato ictus. Il modello pesato per l’inverso della probabilità di trattamento ha mostrato che rivaroxaban ha ridotto il rischio di ictus del 19% (hazard ratio [HR] 0,81; IC 95% 0,73-0,91). Le analisi per gravità di ictus hanno mostrato con rivaroxaban riduzioni di ictus del 48% per ictus gravi (punteggio 16-42; HR 0,52; 0,33-0,82) e 19% per ictus minori (punteggio da 1 fino a <5; HR 0,81; 0,68-0,96), ma nessuna differenza per ictus moderati (punteggio da 5 fino a <16; HR 0,93; 0,78-1,10). In totale, 41 (0,31/100 PY) pazienti trattati con rivaroxaban e 147 (0,44/100 PY) trattati con warfarin sono morti dopo l’ictus, 12 (0,09/100 PY) e 67 (0,20/100 PY) di questi sono morti entro 30 giorni, rappresentando riduzioni del rischio di mortalità per rivaroxaban del 24% (HR 0,76; 0,61-0,95) post-ictus e del 59% (HR 0,41; 0,28-0,60) entro 30 giorni.

CONCLUSIONI Dopo la diagnosi iniziale di fibrillazione atriale, i pazienti trattati con rivaroxaban rispetto a quelli trattati con warfarin hanno avuto una riduzione significativa del rischio di ictus, specialmente ictus grave, e di mortalità per tutte le cause dopo un ictus. I risultati di questo studio osservazionale potrebbero aiutare nella scelta di un anticoagulante per la prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale non valvolare.

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