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EFFICACIA
26/10/2020

ASSOCIAZIONE TRA USO DI STATINE E MORTALITA’ CARDIOVASCOLARE E PER TUTTE LE CAUSE IN ANZIANI OVER 75 ANNI

ASSOCIATION OF STATIN USE WITH ALL-CAUSE AND CARDIOVASCULAR MORTALITY IN US VETERANS 75 YEARS AND OLDER
Orkaby AR, Driver JA, Ho Y, et al.

JAMA 2020; 324:68-78


In una coorte di veterani di età maggiore o uguale a 75 anni, l'uso di statine era significativamente associato a un minor rischio di mortalità cardiovascolare e per tutte le cause. I risultati sono rimasti consistenti anche in età più avanzata e negli individui con comorbidità.

 

RIASSUNTO

IMPORTANZA Risultano limitati i dati relativi alla terapia con statine per la prevenzione primaria della malattia cardiovascolare aterosclerotica (atherosclerotic cardiovascular disease, ASCVD) negli adulti di età ≥75.

OBIETTIVO Valutare il ruolo dell'uso di statine nella mortalità e nella prevenzione primaria di ASCVD nei veterani di età ≥75 anni.

DISEGNO, SETTING E PARTECIPANTI Studio di coorte retrospettivo che ha utilizzato i dati tratti da Veterans Health Administration (VHA) di adulti di età ≥75 anni, senza ASCVD e con una visita medica specialistica effettuata nel periodo 2002-2012. Il follow-up è proseguito fino al 31 dicembre 2016. Tutti i dati sono stati collegati alle richieste di Medicare e Medicaid e ai dati farmaceutici. Sono stati selezionati i nuovi utilizzatori, escludendo quelli con precedente trattamento con statine. È stata valutata l'associazione tra uso di statine ed esiti di salute attraverso modelli a rischi proporzionali di Cox. Le analisi sono state condotte pesando per propensity score per bilanciare le caratteristiche al basale.

ESPOSIZIONE Nuova prescrizione di statine.

END POINT PRIMARI Gli end point primari erano mortalità cardiovascolare e mortalità per tutte le cause. L’end point secondario era un composito di eventi ASCVD (infarto miocardico, ictus ischemico e rivascolarizzazione con intervento di bypass aorto-coronarico o intervento coronarico percutaneo).

RISULTATI Dei 326.981 veterani idonei allo studio (età media [SD] 81,1 [4,1] anni; 97% uomini; 91% bianchi), 57.178 (17,5%) hanno iniziato il trattamento con statine durante il periodo preso in esame. Durante un follow-up medio di 6,8 (DS 3,9) anni, si sono verificati in totale 206.902 decessi, inclusi 53.296 decessi cardiovascolari, con 78,7 e 98,2 decessi totali/1000 anni-persona rispettivamente tra gli utilizzatori di statine e i non utilizzatori (differenza del tasso di incidenza ponderata [IRD]/1000 anni-persona -19,5 [IC al 95% da -20,4 a -18,5]). Ci sono stati 22,6 e 25,7 decessi cardiovascolari per 1000 anni-persona tra gli utilizzatori di statine e i non utilizzatori, rispettivamente (IRD ponderato/1000 anni-persona -3,1 [da -3,6 a -2,6]). Per l’end point composito ci sono stati 123.379 eventi, con 66,3 e 70,4 eventi/1000 anni-persona tra gli utilizzatori di statine e i non utilizzatori, rispettivamente (IRD ponderato/1000 anni-persona -4,1 [da -5,1 a -3,0]). Dopo aver pesato per propensity score, l'hazard ratio era di 0,75 (0,74-0,76) per mortalità per tutte le cause, 0,80 (0,78-0,81) per mortalità cardiovascolare e 0,92 (0,91 -0,94) per un composto di eventi ASCVD, mettendo a confronto gli utilizzatori di statine con i non utilizzatori.

CONCLUSIONE Nei veterani statunitensi di età ≥75 anni e privi di ASCVD al basale, l'uso iniziale di statine era significativamente associato a un minor rischio di mortalità cardiovascolare e per tutte le cause. Sono necessarie ulteriori ricerche, anche con dati da trial clinici randomizzati, per determinare in modo più definitivo il ruolo della terapia con statine negli anziani per la prevenzione primaria della malattia cardiovascolare aterosclerotica.

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