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EFFICACIA
28/09/2021

TERAPIE A COMBINAZIONE FISSA CON E SENZA ASPIRINA PER LA PREVENZIONE PRIMARIA DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI: UNA METANALISI DI DATI INDIVIDUALI

FIXED-DOSE COMBINATION THERAPIES WITH AND WITHOUT ASPIRIN FOR PRIMARY PREVENTION OF CARDIOVASCULAR DISEASE: AN INDIVIDUAL PARTICIPANT DATA META-ANALYSIS
Joseph P, Roshandel G, Gao P, et al.

Lancet, pubblicato online il 27 agosto 2021


Questa metanalisi di dati individuali fornisce evidenze provenienti da studi randomizzati per quantificare gli effetti di una strategia di trattamento a combinazione fissa sugli eventi cardiovascolari maggiori nella prevenzione cardiovascolare. Dall’analisi primaria è emerso che le strategie di combinazione a dose fissa hanno portato a una riduzione del rischio per le malattie cardiovascolari pari al 38%.

 

RIASSUNTO

CONTESTO In alcuni studi randomizzati controllati, è stato dimostrato che strategie di trattamento a combinazione fissa (o polipillole) riducono un composito di esiti di malattie cardiovascolari in prevenzione primaria. Tuttavia, non è ancora noto se l'aspirina debba essere inclusa o meno, così come è sconosciuto l’effetto su esiti specifici per sottogruppi.

METODI È stata condotta una metanalisi di dati individuali da ampi studi randomizzati controllati (ciascuno con ≥1000 partecipanti e ≥2 anni di follow-up) per studiare una strategia di trattamento a combinazione fissa versus controllo in una popolazione in prevenzione primaria. Sono stati inclusi gli studi che valutavano una strategia a combinazione fissa di almeno due agenti antipertensivi più una statina (con o senza aspirina), rispetto a una strategia di controllo (placebo o cura standard). L’esito primario era il tempo alla prima occorrenza di un composito di morte cardiovascolare, infarto miocardico, ictus o rivascolarizzazione arteriosa. Gli esiti secondari includevano esiti cardiovascolari individuali e mortalità per qualsiasi causa. Gli esiti sono stati valutati anche in gruppi stratificati a seconda dell'inclusione di aspirina nella strategia di trattamento a combinazione fissa, e l’effetto è stato stimato in sottogruppi predeterminati sulla base di fattori di rischio. Per confrontare le strategie sono state utilizzate le curve di sopravvivenza di Kaplan-Meier e i modelli di regressione del rischio proporzionale di Cox.

RISULTATI Nell'analisi sono stati inclusi tre grandi studi randomizzati (TIPS-3, HOPE-3 e PolyIran), con un totale di 18.162 partecipanti. L'età media era di 63,0 anni (DS 7,1) e 9038 (49,8%) partecipanti erano donne. Il rischio a 10 anni di malattie cardiovascolari per la popolazione era del 17,7% (8,7). Durante un follow-up mediano di 5 anni, l’esito primario si è verificato in 276 (3,0%) partecipanti nel gruppo con strategia a combinazione fissa, rispetto a 445 (4,9%) nel gruppo di controllo (hazard ratio [HR] 0,62; IC 95% 0,53-0,73; p<0,0001). Sono state osservate riduzioni anche per i componenti separati dell’esito primario: infarto miocardico (HR 0,52; 0,38-0,70), rivascolarizzazione (HR 0,54; 0,36-0,80), ictus (HR 0,59; 0,45-0,78) e morte cardiovascolare (HR 0,65; 0,52-0,81). Riduzioni significative dell’esito primario e dei suoi componenti sono state osservate nelle analisi della strategia a combinazione fissa con e senza aspirina, con riduzioni maggiori per le strategie che includevano aspirina. Gli effetti del trattamento erano simili per diversi livelli di lipidi e pressione sanguigna e in presenza o assenza di diabete, fumo, o obesità. Il sanguinamento gastrointestinale era raro ma leggermente più frequente nella strategia di combinazione a combinazione fissa con aspirina, rispetto al gruppo di controllo (19 [0,4%] vs 11 [0,2%]; p=0,15). Le frequenze di ictus emorragico (10 [0,2%] vs 15 [0,3%]), sanguinamento fatale (2 [<0,1%] vs 4 [0,1%]) e ulcera peptica (32 [0,7%] vs 34 [0,8%]) erano basse e non differivano significativamente tra i gruppi. Le vertigini erano più comuni con il trattamento a combinazione fissa (1060 [11,7%] vs 834 [9,2%]; p<0,0001).

CONCLUSIONI Le strategie di trattamento a combinazione fissa riducono sostanzialmente le malattie cardiovascolari, l'infarto del miocardio, l'ictus, la rivascolarizzazione e la morte cardiovascolare in prevenzione cardiovascolare primaria. Tali benefici sono consistenti indipendentemente da fattori di rischio cardio-metabolico.

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