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SAFETY
30/05/2023

USO VARIABILE NEL TEMPO DI INIBITORI DELLA POMPA PROTONICA E DETERIORAMENTO COGNITIVO E DEMENZA: UN'ANALISI REAL-WORLD DALLA GERMANIA

TIME-VARYING USE OF PROTON PUMP INHIBITORS AND COGNITIVE IMPAIRMENT AND DEMENTIA: A REAL-WORLD ANALYSIS FROM GERMANY
Ahn N, Wawro N, Baumeister SE, et al.

Drugs Aging, pubblicato online il 13 maggio 2023


Questo studio ha esaminato l'associazione tra l'uso di inibitori della pompa protonica (PPI) e il rischio di demenza. Sia l'inizio dell’esposizione ai PPI che l'uso variabile nel tempo erano associati a un aumento del rischio di demenza. Anche l'uso di diversi PPI era associato a un aumento del rischio di demenza. Questo studio supporta le evidenze precedenti disponibili.

 

RIASSUNTO

CONTESTO L'evidenza cumulativa del rischio di demenza nei pazienti che assumono inibitori della pompa protonica (Protonic Pump inhibitors, PPI) è ancora inconcludente, probabilmente a causa della varietà dei disegni degli studi.

OBIETTIVO Questo studio si proponeva di confrontare come l'associazione tra rischio di demenza e uso di PPI differisca in base a diverse definizioni di esito e di esposizione.

METODI È stato progettato uno studio mirato utilizzando i dati relativi alle richieste di rimborso di 7.696.127 persone di età pari o superiore a 40 anni, senza demenza pregressa o decadimento cognitivo lieve (mild cognitive impairment, MCI), provenienti dall'Associazione dei medici dell'assicurazione sanitaria pubblica della Baviera. La demenza è stata definita includendo o escludendo il MCI per confrontare come i risultati cambiassero in base alle diverse definizioni di esito. Per stimare l'effetto dell'inizio dell'assunzione di PPI sul rischio di demenza sono stati utilizzati modelli di Cox ponderati; per valutare l'effetto dell'uso variabile nel tempo rispetto al non uso durante i 9 anni del periodo di studio, compreso 1 anno di periodo di wash-out (2009-2018) è stata eseguita la regressione logistica ponderata aggregata. Il tempo mediano di follow-up degli iniziatori e dei non iniziatori di PPI è stato rispettivamente di 5,4 e 5,8 anni. E’ stata valutato anche l'associazione tra ciascun PPI (omeprazolo, pantoprazolo, lansoprazolo, esomeprazolo e uso combinato) e il rischio di demenza.

RISULTATI 105.220 (3,6%) iniziatori di PPI e 74.697 (2,6%) non iniziatori hanno ricevuto una diagnosi di demenza nel follow-up. Confrontando l'inizio dell'assunzione di PPI con la non assunzione, il rapporto di rischio (Hazard Ratio, HR) per la demenza è risultato pari a 1,04 [IC 95% 1,03-1,05]. L'HR per l'uso di PPI variabile nel tempo rispetto al non uso era 1,85 (1,80-1,90). Quando l'MCI è stato incluso nell'esito, il numero di esiti è aumentato a 121.922 negli iniziatori di PPI e 86.954 nei non iniziatori, ma gli HR sono rimasti simili, rispettivamente 1,04 (1,03-1,05) e 1,82 (1,77-1,86). Pantoprazolo era il PPI più frequentemente utilizzato. Sebbene gli HR stimati per l'effetto dell'uso variabile nel tempo di ciascun PPI mostrassero intervalli diversi, tutti i PPI sono risultati associati a un aumento del rischio di demenza.

CONCLUSIONE Il presente ampio studio supporta l'evidenza esistente che l'uso di PPI è correlato a un aumento del rischio di demenza.

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