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IMPLEMENTAZIONE DELLA MEDICATION REVIEW IN UN REPARTO GERIATRICO PER RIDURRE LE PRESCRIZIONI POTENZIALMENTE INAPPROPRIATE IN PAZIENTI ANZIANI

IMPLEMENTATION OF CLINICAL MEDICATION REVIEW IN A GERIATRIC WARD TO REDUCE POTENTIALLY INAPPROPRIATE PRESCRIPTIONS AMONG OLDER ADULTS
Meurant A, Lescure P, Lafont C, et al.

Eur J Clin Pharmacol, pubblicato online il 19 agosto 2023


L'obiettivo di questo studio era di determinare se la revisione clinica dei farmaci eseguita da un geriatra e da un farmacista in aggiunta alla terapia farmacologica standard potesse migliorare l’appropriatezza prescrittiva in pazienti anziani ricoverati. Selezionando sei criteri di prescrizione appropriata, la revisione clinica dei farmaci non ha ridotto il numero di farmaci potenzialmente inappropriati alla dimissione né il numero di farmaci prescritti rispetto alla terapia farmacologica standard, ma ha portato alla prescrizione di più farmaci potenzialmente sottoutilizzati a livello cardiovascolare.

 

RIASSUNTO

OBIETTIVO È stato recentemente studiato l'impatto di diversi interventi farmaceutici per ridurre l'uso di farmaci potenzialmente inappropriati (potentially inappropriate medication, PIM) e di farmaci potenzialmente sottoutilizzati (potentially omitted medications, POM). L'obiettivo di questo studio era di determinare se la revisione clinica dei farmaci (clinical medication review, CMR) (ovvero una valutazione clinica sistematica ed incentrata sul paziente di tutti i farmaci attualmente assunti) eseguita da un geriatra e da un farmacista in aggiunta alla terapia farmacologica standard (standard pharmaceutical care, SPC) (ossia una riconciliazione dei farmaci e una revisione regolare della prescrizione da parte del farmacista) potesse risultare in una prescrizione più appropriata rispetto alla SPC in pazienti anziani ricoverati.

METODI È stato condotto uno studio osservazionale retrospettivo monocentrico in un reparto geriatrico francese. Sono stati scelti 6 criteri di prescrizione appropriata: il numero di PIM e POM come definito dalla lista STOPP/STARTv2, il numero totale di farmaci prescritti, il numero di somministrazioni giornaliere e il numero di farmaci psicotropi e anticolinergici. Questi criteri sono stati confrontati tra il gruppo CMR e quello SPC utilizzando modelli di regressione logistica lineare aggiustati per propensity score.

RISULTATI Sono stati inclusi 137 pazienti, 66 nel gruppo CMR e 71 nel gruppo SPC. L'età media era di 87 anni, il rapporto tra i sessi era 0,65, il numero medio di farmaci prescritti era 9, il punteggio MMSE (mini-mental state examination) medio era 21 e al momento del ricovero erano stati prescritti 242 POM e 363 PIM. La revisione clinica dei farmaci non ha ridotto il numero di PIM alla dimissione rispetto all’SPC (beta -0,13; IC al 95% da -0,84 a 0,57; p=0,71) né ha ridotto il numero di farmaci prescritti (p=0,10), il numero di farmaci psicotropi (p=0,17) o il carico anticolinergico (p=0,87). D’altra parte, la revisione clinica dei farmaci ha portato alla prescrizione di più POM rispetto alle cure farmaceutiche standard (beta -0,39; da -0,72 a -0,06; p=0,02). I POM cardiologici sono stati maggiormente implementati nel gruppo di revisione dei farmaci (p=0,03).

CONCLUSIONE La revisione clinica dei farmaci non ha ridotto il numero di PIM ma ha aiutato i medici a introdurre farmaci sottoutilizzati, in particolare i trattamenti cardiovascolari che sono noti per essere associati alla riduzione del rischio di morbilità e mortalità.

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