SEFAPnews

vedi archivio
Bookmark and Share
SAFETY
30/01/2024

MORTALITA’ E MORBILITA’ NEI SOGGETTI CHE RICEVONO TRATTAMENTI ANTIPERTENSIVI: UN'ANALISI SECONDARIA DI UN TRIAL CLINICO

MORTALITY AND MORBIDITY AMONG INDIVIDUALS WITH HYPERTENSION RECEIVING A DIURETIC, ACE INHIBITOR, OR CALCIUM CHANNEL BLOCKER. A SECONDARY ANALYSIS OF A RANDOMIZED CLINICAL TRIAL
Yamal J, Martinez J, Osani MC, et al.

JAMA Netw Open. 2023; 6(12):e2344998


In questa analisi secondaria degli esiti di 32.804 partecipanti a un trial clinico randomizzato e post-trial con un follow-up fino a 23 anni, non è stata riscontrata alcuna differenza significativa nella mortalità per malattie cardiovascolari tra i 3 gruppi di trattamento antipertensivo. Tuttavia, è stato osservato un aumento del rischio di ictus per gli ACE-inibitori rispetto ai diuretici; dopo aver tenuto conto dei confronti multipli, questo aumento del rischio non era più significativo.

 

RIASSUNTO

IMPORTANZA Non è ben conosciuto il rischio relativo a lungo termine dei trattamenti antipertensivi in termini di mortalità e morbilità.

OBIETTIVO Determinare il rischio a lungo termine degli end point primari e secondari tra i partecipanti al trial che sono stati randomizzati a diuretico di tipo tiazidico, calcio-antagonista (calcium channel blocker, CCB) o inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina (angiotensin-converting enzyme, ACE) con un follow-up fino a 23 anni.

DISEGNO, SETTING E PARTECIPANTI Questa analisi secondaria prespecificata del Antihypertensive and Lipid-Lowering Treatment to Prevent Heart Attack Trial (ALLHAT), un trial clinico multicentrico randomizzato, in doppio cieco e controllato, ha esaminato i partecipanti di età ≥55 anni con una diagnosi di ipertensione e almeno un altro fattore di rischio di malattia coronarica con un follow-up di 23 anni, dal 23 febbraio 1994 al 31 dicembre 2017. I partecipanti allo studio sono stati collegati con i database amministrativi secondo end point di mortalità (n=32.804) e morbilità (n=22.754) post trial. L'analisi statistica è stata eseguita da gennaio 2022 a ottobre 2023.

INTERVENTI I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere diuretico di tipo tiazidico (n=15.002), CCB (n=8898) o ACE inibitore (n=8904) per un follow-up durante il trial di circa 4-8 anni e un follow-up passivo post trial fino a 23 anni.

PRINCIPALI END POINT L'end point primario era la mortalità per malattie cardiovascolari (CVD). Gli end point secondari comprendevano mortalità per tutte le cause, combinazione di CVD fatale e non fatale (morbilità), nonché mortalità e morbilità per coronaropatia, ictus, insufficienza cardiaca, malattia renale allo stadio terminale e cancro.

RISULTATI Un totale di 32.804 partecipanti (età media [SD] 66,9 [7,7] anni; 17.411 uomini [53,1%]; e 11.772 partecipanti neri [35,9%]) sono stati seguiti per mortalità per tutte le cause e un sottogruppo di 22.754 partecipanti (età media [SD] 68,7 [7,2] anni; 12.772 donne [56,1%]; e 8199 partecipanti neri [36,0%]) sono stati seguiti per CVD fatale o non fatale fino al 2017 (follow-up medio [SD] 13,7 [6,7] anni; follow-up massimo 23,9 anni). I tassi di mortalità per malattie cardiovascolari per 100 persone sono stati 23,7; 21,6 e 23,8 nei gruppi diuretici, CCB e ACE inibitori, rispettivamente, a 23 anni dalla randomizzazione (hazard ratio aggiustato [HRa] 0,97 [IC 95% 0,89-1,05] per CCB vs. diuretico; HRa 1,06 [0,97-1,15] per ACE inibitore vs. diuretico). I rischi a lungo termine della maggior parte degli end point secondari erano simili tra i 3 gruppi. Rispetto al gruppo dei diuretici, il gruppo degli ACE-inibitori aveva un rischio aumentato del 19% di mortalità per ictus (HRa 1,19 [1,03-1,37]) e un rischio aumentato dell'11% di ictus ospedaliero fatale e non fatale (HRa 1,11 [1,03-1,20]).

CONCLUSIONE E RILEVANZA In questa analisi secondaria di un trial clinico randomizzato in una popolazione adulta con ipertensione e fattori di rischio per la malattia coronarica, la mortalità per CVD è stata simile tra tutti e 3 i gruppi. Gli ACE-inibitori hanno aumentato il rischio di ictus dell'11% rispetto ai diuretici e questo effetto si è mantenuto ben oltre il periodo dello studio. Tuttavia, dopo aver tenuto conto dei confronti multipli, questo aumento del rischio non era più significativo.

Iscrizione newsletter