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EFFICACIA
01/03/2024

GLI INIBITORI SGLT2 NEI PAZIENTI DIABETICI PROTEGGONO IL CUORE E I RENI

SODIUM-GLUCOSE COTRANSPORT PROTEIN 2 INHIBITORS IN PATIENTS WITH TYPE 2 DIABETES AND ACUTE KIDNEY DISEASE
Heng-Chih Pan, Jui-Yi Chen, Hsing-Yu Chen, et al.

JAMA Netw Open 2024; 7(1):e2350050


In questo studio di coorte su 230.366 pazienti, l'uso degli inibitori SGLT2 in soggetti con diabete di tipo 2 e malattia renale acuta era associato a rischi significativamente inferiori di mortalità ed eventi avversi renali maggiori ed eventi cardiovascolari avversi maggiori rispetto a chi non li utilizzava.

 

RIASSUNTO

IMPORTANZA Gli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (sodium-glucose co-transporter 2 inhibitors, SGLT-2i) hanno dimostrato associazioni con esiti positivi correlati al rene e al sistema cardiovascolare. Tuttavia, l'associazione tra SGLT-2i e gli outcome nei pazienti con diabete di tipo 2 (DM2) e malattia renale acuta (acute kidney disease, AKD) rimane ancora poco chiara.

OBIETTIVO Esaminare le associazioni a lungo termine degli SGLT-2i con la mortalità, gli eventi renali avversi maggiori (major adverse kidney events, MAKE) e gli eventi cardiovascolari avversi maggiori (major adverse cardiovascular events, MACE) in pazienti con DM2 e AKD.

DISEGNO, SETTING E PARTECIPANTI Questo studio di coorte ha utilizzato dati sanitari globali (database TriNetX) dal 30 settembre 2002 al 30 settembre 2022. È stato utilizzato l’appaiamento per propensity score per selezionare la coorte di pazienti e il follow-up è stato condotto con una durata massima di 5 anni (completato il 30 settembre 2022) o fino al verificarsi di un outcome o di un decesso.

INTERVENTO Uso di SGLT-2i.

ESITI PRINCIPALI E MISURE Gli esiti primari misurati erano la mortalità, i MAKE e i MACE. Sono stati calcolati gli hazard ratio aggiustati (adjusted hazard ratio, aHR) con IC al 95% per confrontare i rischi tra gli utilizzatori e i non utilizzatori di SGLT-2i, rappresentando l'effetto medio del trattamento tra i pazienti esposti.

RISULTATI Nello studio, che ha avuto una durata mediana del follow-up di 2,3 (interquartile range IQR 1,2-3,5) anni, sono stati arruolati complessivamente 230.366 pazienti con AKD (età media [DS] 67,1 [16,4] anni; 51,8% uomini e 48,2% donne). Tra questi, 5.319 individui (2,3%) sono stati identificati come utilizzatori di SGLT-2i. Tra i non utilizzatori, l'incidenza della mortalità è stata del 18,7%, l'incidenza di MAKE del 21,0% e l'incidenza di MACEs del 25,8%. Dopo appaiamento per propensity score, le differenze assolute tra gli utilizzatori e i non utilizzatori di SGLT-2i per l'incidenza di mortalità, MAKE e MACE sono state rispettivamente del 9,7%, 11,5% e 12,3%. Sulla popolazione trattata, l'uso di SGLT-2i era associato a un rischio significativamente inferiore di mortalità (aHR 0,69; 0,62-0,77), MAKE (aHR 0,62; 0,56-0,69), e MACE (aHR 0,75; 0,65-0,88) rispetto al non utilizzo. La validazione esterna, utilizzando un set di dati di coorte multicentrica di 1.233 pazienti con AKD che erano utilizzatori di SGLT-2i, ha confermato gli esiti positivi osservati. In particolare, la riduzione del rischio associata agli SGLT-2i è rimasta significativa anche tra i pazienti senza ipertensione, quelli con malattia renale cronica avanzata e quelli che non ricevevano altri agenti ipoglicemizzanti.

CONCLUSIONI E RILEVANZA In questo studio di coorte su pazienti con DM2 e AKD, l'uso degli SGLT-2i era associato a una significativa riduzione della mortalità, dei MAKE e dei MACE rispetto al non utilizzo, sottolineando l'importanza di questi farmaci nella cura successiva a un danno renale acuto. Questi risultati enfatizzano i potenziali benefici degli SGLT-2i nel gestire l'AKD e mitigare i rischi delle principali malattie cardiovascolari e renali.

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