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SAFETY
29/03/2024

ASSOCIAZIONE TRA INIBITORI DI POMPA E RISCHIO DI COMPLICAZIONI CARDIOVASCOLARI E DI MORTE IN SOGGETTI ANZIANI DIABETICI: UNO STUDIO DI COORTE SU BASE DI POPOLAZIONE

PROTON PUMP INHIBITOR USE AND THE RISK OF CARDIOVASCULAR COMPLICATIONS AND DEATH IN OLDER ADULTS WITH DIABETES: A POPULATION-BASED COHORT STUDY
Foresta A, Fernandez LO, Torrigiani G, et al.

Drugs & Aging 2024; 41:239–249


I dati osservazionali indicano un rischio aumentato di eventi cardiovascolari e di mortalita' per tutte le cause tra gli adulti anziani con diabete che sono esposti agli inibitori di pompa protonica (PPI). Dai database sanitari nella regione Lombardia, sono stati identificati un totale di 284.068 adulti di eta' ≥ 65 anni con diabete, dei quali il 49,4% aveva avuto una prescrizione di PPI nel 2015. Durante un follow-up mediano di 6,7 anni, i soggetti esposti ai PPI mostravano rischi significativamente maggiori di ictus ischemico e mortalita' totale. Questi rischi rimanevano elevati tra i tipi di PPI, con un rischio di mortalita' piu' alto con omeprazolo, tra soggetti di sesso maschile, tra persone senza una precedente storia di eventi cardiovascolari e tra coloro che non usavano insulina. Nonostante siano riconosciuti i limiti di questo studio osservazionale, i risultati suggeriscono che i rischi di questi farmaci prevalgono sui benefici.

 

RIASSUNTO

CONTESTO E’ stato osservato un effetto sfavorevole degli inibitori di pompa protonica (Proton Pump Inhibitors, PPI) sugli esiti cardiovascolari (Cardiovascular, CV) e sulla mortalità nella popolazione generale. Il seguente studio ha studiato l’impatto dei PPI sugli esiti CV e sulla mortalità totale nelle persone anziane con diabete mellito (Diabetes Mellitus, DM) per i quali ancora le evidenze sono carenti.

METODI Utilizzando i database sanitari amministrativi della Regione Lombardia, è stato analizzato il rischio di infarto miocardico (myocardial infarction, MI), ictus ischemico e mortalità totale nelle persone con diabete mellito (≥65 anni) esposte ai PPIs nel 2015 e seguite fino al 2021. Gli esiti sono stati analizzati utilizzando un modello di rischi proporzionali di Cox multivariato per calcolare gli hazard ratio (HR) con intervalli di confidenza al 95% (IC al 95%). Sono stati stimati anche gli HR tra gli utilizzatori PPI e i non utilizzatori in sottoinsiemi selezionati. È stata inoltre effettuata un'analisi di sensibilità in una popolazione appaiata per propensity score.

RISULTATI Un totale di 284.068 pazienti è stato incluso nell’analisi (49,4% utilizzatori di PPI, 50,6% non utilizzatori di PPI). Una maggiore prevalenza di comorbidità e farmaci è stata riportata in chi assumeva PPIs rispetto ai non utilizzatori. Durante un follow-up mediano di 6,7 anni, l’uso di PPI è stato associato ad un maggiore rischio di ictus ischemico (HR 1,14; IC al 95% 1,08-1,20), MI (HR 1,36; IC al 95% 1,31-1,41) e mortalità totale (HR 1,24; IC al 95% 1,22-1,26). Questi rischi erano più alti negli utilizzatori di PPI a prescindere dal tipo di PPI. L’uso di PPI era correlato con un aumento statisticamente significativo del rischio di ictus ischemico negli uomini, negli individui senza una precedente storia di eventi CV, e in chi non era trattato con insulina. Un rischio significativamente maggiore di MI era associato ai PPI in tutte le sotto-analisi, così come per la mortalità totale, con l’eccezione dei pazienti con una pregressa storia di eventi CV. I risultati sono stati confermati anche nella coorte appaiata per propensity score.

CONCLUSIONI I risultati confermano un aumentato rischio di eventi CV e di mortalità per tutte le cause in una grande popolazione di adulti anziani con DM esposti ai PPI. Questo potrebbe avere un impatto importante sulla salute pubblica e sui costi per il Servizio Sanitario Nazionale, pertanto è raccomandata una valutazione periodica per l’appropriatezza dei PPI, in particolare nella popolazione affetta da diabete.

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