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Il
7 gennaio 2003 è stato pubblicato nel supplemento ordinario
alla
Gazzetta Ufficiale -serie generale- n.4 il Decreto 20 Dicembre
2002 del Ministero della Salute che riporta l'elenco dei MEDICINALI
RIMBORSABILI DAL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE ai sensi del decreto del
Ministero della Salute 27 settembre 2002, recante la riclassificazione dei
medicinali.
Il
PRONTUARIO TERAPEUTICO, in vigore dal 16 gennaio 2003,
è stato ristrutturato in collaborazione con la Commissione Unica
del Farmaco (CUF); gli obiettivi e le metodologie adottate per la nuova
classificazione sono illustrate in un Documento
della Direzione Generale della Valutazione dei Medicinali e della Farmacovigilanza
del Ministero della Salute. L'iter legislativo che ha condotto all'ultimo
decreto è riportato di seguito in ordine cronologico.
In
breve la legge 8 agosto 2002, n.178, decise la ristrutturazione dell'elenco
dei farmaci rimborsabili dal SSN, sulla base del criterio costo/efficacia,
in modo da assicurare il rispetto dei livelli di spesa programmata nei
documenti vigenti di finanza pubblica, nonché, in particolare,
il rispetto di livelli di spesa definiti nell'accordo tra Governo, Regioni
e Province autonome di Trento e Bolzano in data 8 agosto 2001, pubblicato
nella GU n.207 del 6 settembre 2001. Nel periodo a seguire vennero emessi
decreti ministeriali che sancirono le modalità di riclassificazione
dei farmaci in relazione alle condizioni dettate dalle pianificazioni
finanziarie.
Per la determinazione di quanto previsto dalla legge sopraccitata, sono
stati definiti e adottati dalla CUF i seguenti metodi e criteri:
LA
CLASSE OMOGENEA
Ne fanno parte i farmaci con la stessa indicazione terapeutica e con profilo
di efficacia e sicurezza sovrapponibile.
IL
CALCOLO DEL CUT-OFF PER CATEGORIA TERAPEUTICA
1. Si calcola il costo medio giornaliero di ogni principio attico.
2. Si ordinano i costi medi in ordine crescente.
3. Si fissa il livello di rimborso quando -sommando- le dosi cumulate
rappresentano almeno il 65% del mercato e la spesa SSN cumulata è
pari almeno al 50% del mercato.
I
CASI PARTICOLARI
- I principi attivi "dominanti" -che da soli assorbono il 50%
della spesa di categoria- che sono rimborsati calcolando il prezzo del
principio attivo equivalente più economico incrementato del 20%.
- I farmaci particolarmente innovativi che non subiscono automaticamente
il metodo del cut-off, ma vengono valutati "separatamente"
- I principi attivi che assorbono una quota di mercato inferiore all'1%
esclusi ai fini dell'individuazione della base su cui calcolare il cut-off
(valore di rimborso), applicando l'incremento del 20%.
Di
seguito sono riportati i risultati in cifre della ristrutturazione:
LA
RISTRUTTURAZIONE
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LA
LISTA
|
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I
RISPARMI (MILIONI DI €)
|
Categorie
terapeutiche |
46
|
|
Principi
attivi |
773
|
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Prezzo
di riferimento |
273
|
Principi
attivi |
221
|
|
Medicinali |
212
|
|
Integrazione
note CUF |
150
|
Confezioni |
863
|
|
Confezioni |
4017
|
|
Delisting
in "C" |
273
|
Mercato
(mil €) |
5,6
|
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Ditte |
438
|
|
Totale
manovra |
696
|
Per
comprendere meglio i risultati della manovra ministeriale alleghiamo un
articolo apparso sul Sole24ore Sanità all'indomani della pubblicazione
del decreto in GU.
Dal
Sole24ore Sanità del 14-20 gennaio 2003
Quattro mesi di lavoro CUF fitto fitto. Quattro travagliatissimi decreti.
E un turbinio di scontri, confronti e trattative che al saldo lascia sul
tappeto solo 21 confezioni delistate dalla classe A (gratuita) alla classe
C (a pagamento), come conseguenza della scelta delle aziende produttrici
di non cedere al cut-off. Tanto costò la messa a punto del nuovo
Prontuario farmaceutico nazionale "costo/efficacia styled",
ovvero la nuova lista dei farmaci concedibili dal SSN, ufficialmente in
scena dal 7 gennaio, con la pubblicazione in Gazzetta (Supplemento Ordinario
n. 2 alla G.U. n 4/2002) del decreto del 20 dicembre che reca in allegato
nomi e prezzi delle terapie pubbliche gratuite disponibili a partire dal
prossimo 16 gennaio.
Quasi
700 milioni di risparmi
Il PNF 2003 contiene 2.121 specialità medicinali, corrispondenti
a 773 principi attivi e 4.017 confezioni, frutto dell'attività
produttiva di 438 aziende farmaceutiche. Complessivamente la ristrutturazione
varata dalla Salute nei modi e nei tempi promessi con il decreto del 21
novembre, quando era ancora in itinere l'esame della Finanziaria 2003,
rappresenta una manovra da 696 milioni di euro, lasciando più o
meno inalterati i saldi già anticipati con quel provvedimento.
La relazione tecnica allegata al decreto del 20 dicembre quota infatti
a 273 milioni di euro i risparmi ottenibili grazie all'applicazione del
prezzo di riferimento e a 150 milioni quelli imputabili agli interventi
di integrazione delle note CUF, mentre varrebbero 273 milioni le minori
spese che dovranno essere sostenute dal SSN come conseguenza delle riclassificazioni
di prodotti prima concedibili in classe "C".
Entrando più in dettaglio, la relazione tecnica dà conto
delle differenze esistenti tra gli effetti stimati nelle più recenti
proiezioni diffuse dalla Salute e quelli definitivamente attesi. Così,
a esempio, ai 284,2 milioni di risparmi teoricamente derivanti dall'applicazione
del cut-off vanno sottratti i 9,6 milioni di euro che derivano dalla scelta
di introdurre il tetto del 10% sul rapporto risparmio/fatturato. Allo
stesso modo vengono ritarati gli effetti del delisting in classe "C".
Le 21 confezioni delistate (10 principi attivi, 11 aziende produttrici)
fatturano oltre 6,7 milioni di euro e i mancati risparmi attesi dalla
riduzione di prezzo (1,5 milioni) sono ampiamente compensati, secondo
la relazione tecnica, dall'avvenuta riclassificazione nella classe a pagamento.
Su questi ultimi una parola in più merita d'esser spesa: le 21
confezioni escluse a base di acido cromoglicico, acido tiaprofenico, aminofillina,
diprofillina, estriolo, fenquizone, indenololo, nadololo, piretanide e
xipamide corrispondono a prodotti che coprono una fascia ristretta del
relativo mercato. Per ciascuno di essi - recitano i dati ufficiali del
ministero della Salute - restano presenti in classe A prodotti leader
che assorbono già - nella totalità dei casi - oltre l'80-90%
della spesa e dei consumi dell'intera categoria. In almeno un caso si
tratta di prodotti registrati dalla stessa azienda che ha scelto di lasciare
il prodotto leader in A mantenendo inalterato il prezzo e dunque slittando
in C l'analogo meno gettonato.
Tra gli addendi sotto esame anche i minori risparmi per 1,04 milioni di
euro derivanti dall'ultimissima correzione apportata al decreto del 21
novembre in relazione a due particolari classi di prodotti: i beta-2 adrenergici
ad azione rapida e i simpaticomimetici per la terapia del glaucoma.
Ancora una volta l'intervento della Salute ha recepito - accogliendoli
- i rilievi avanzati dalle aziende interessate in merito alle modalità
di calcolo del cut-off. E i risparmi attesi per i relativi prodotti sono
scesi da 3,86 a 2,85 milioni di euro.
La relazione conferma infine gli effetti del rafforzamento delle note
CUF già stimati nel decreto del 21 novembre (v. "Il Sole-24
Ore Sani-tà" n. 48/2002). I vincoli imposti dalla nota 66
alla prescrivibilità dei Cox 2 e gli analoghi paletti introdotti
per i cortisonici per uso topico dovrebbero garantire 110 milioni di minore
spesa, evitando anche temute e ingiustificate distorsioni all'interno
della prima categoria terapeutica, inizialmente assoggettata all'applicazione
del prezzo di riferimento e successivamente sottratta agli effetti del
calcolo basato sulle dosi giornaliere (Ddd). Risultato della scelta: raccomandazioni
severissime ai medici di medicina generale perché adottino con
i moderni Cox 2 (antiinfiammatori inibitori selettivi della ciclossigenasi
2, cui corrispondono refecobix e celeco-bix) le stesse precauzioni suggerite
per i più anziani (e più economici) Fans.
Le complicanze gastrointestinali gravi - avverte la nota 66 - possono
verificarsi sia con i primi che con i secondi, sia gli uni che gli altri
possono determinare un danno renale funzionale in pazienti "a rischio"
e sull'eccesso di rischio cardiovascolare legato agli antinfiammatori
la scienza non ha ancora pronunciato l'ultima parola. In conclusione,
insomma: "È opportuno impiegare i Coxib con prudenza pari
a quella che accompagna la prescrizione dei Fans tradizionali". Di
qui la gratuità nel Ssn solo in relazione a dolori severi quali
quelli determinati da attacchi acuti di artrosi o gotta o dalle neoplasie.
Più semplice l'espediente utilizzato per limitare la rimborsabilità
delle pomate al cortisone: saranno concedibili solo per patologie gravi
e croniche e solo su diagnosi e piano terapeutico predisposti da centri
individuati da Regioni e Province autonome.
ITER
LEGISLATIVO
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