Risultati

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5846 soggetti sono stati inclusi nell'analisi finale. Gli uomini erano il 49,7% della coorte. L'età media era di 57,8 anni (58,2 anni per gli uomini e 57,4 per le donne).
I principali risultati dello studio sono riportati nelle tabelle e nei grafici.


Figura 1: Distribuzione per sesso e classi d’età

CHECK_età


Tabella 1: Caratteristiche sociodemografiche e relative allo stile di vita nel campione totale e stratificato per sesso
CHECK_anagrafica


Tabella 2: Parametri antropometrici, vitali e biochimici nel campione totale e stratificato per sesso
CHECK_biochimici_1


Tabella 3: Prevalenza di malattie cardiovascolari e di patologie correlate nel campione totale e stratificato per sesso
CHECK_patologica


Figura 2: Rischio cardiovascolare globale (algoritmo CUORE) nel campione totale e stratificato per sesso

CHECK_rischio

 

Lo studio CHECK ha arruolato un campione rappresentativo della popolazione italiana di età compresa tra 40-79 anni; le differenze osservate confrontando i dati demografici CHECK con gli ultimi dati disponibili dal censimento ISTAT1, o con altre coorti con campionamento randomizzato2,3, sono in realtà piccole, e di rilevanza limitata.

I risultati dello studio CHECK, ottenuti con una metodologia di ricerca rigorosa e imparziale, forniscono una descrizione approfondita delle caratteristiche di tale campione e della prevalenza dei fattori di rischio e delle principali patologie CV, che rafforzano le conoscenze già in possesso.
I punti di forza dello studio, intrinseci alle sue caratteristiche di innovatività, sono:
• la scelta del setting (territorio e non ospedale) e del ricercatore (medico di medicina generale), che ha permesso di arruolare una coorte di popolazione “sana”;
• l’ubicazione dei gruppi di ricercatori su tutto il territorio nazionale e l’arruolamento randomizzato che hanno permesso di analizzare un campione rappresentativo della popolazione italiana;
• il coordinamento centralizzato, con informatizzazione totale della trasmissione dei dati;
• l’utilizzo di un laboratorio centralizzato;
• l’allestimento di una banca sieri e di una banca DNA per sviluppi futuri;
• la predisposizione di un sistema informatizzato per la segnalazione degli eventi incidenti nella fase prospettica dello studio.

Lo studio presenta tuttavia alcune limitazioni, le più rilevanti sono:
• Struttura piramidale. Questa particolare organizzazione ha determinato una progressiva perdita di motivazioni passando dal comitato scientifico, ai coordinatori, ai ricercatori fino ai pazienti. Infatti il coinvolgimento diretto dei coordinatori, attraverso incontri frontali di inizio studio e l’attribuzione di responsabilità, ha permesso di ottenere una partecipazione quasi completa di questi medici (2/52 non hanno effettuato le visite dopo i prelievi). Tra i ricercatori arruolati dai coordinatori si è avuta invece una percentuale di abbandono parziale o completo di circa il 30%. Ci sono poi soggetti (20% circa) che dopo aver effettuato il prelievo non si sono presentati alla visita o viceversa.
• Codifica degli eventi CV. Questi sono stati riportati dal ricercatore sulla base delle diagnosi effettuate in ospedale, senza la certezza che siano state seguite le procedure standardizzate.

Gli sviluppi futuri prevedono la possibilità di caratterizzare particolari sottopopolazioni (quali ad es. ipertesi, diabetici) attraverso l’individuazione di polimorfismi genici correlati alla patologia e la determinazione di marker specifici (vedi PCR e creatinina), grazie ai campioni di siero e di DNA stoccati.
Il follow-up, tuttora in corso, renderà possibile la determinazione dell’incidenza di eventi gravi (fatali e non fatali) nella coorte, a seguito della quale si potranno disegnare opportuni studi nested case-control per valutare la presenza al basale di condizioni predisponenti l’insorgenza (fattori di rischio noti e non noti, polimorfismi, ecc.).


Bibliografia

1. ISTAT. Censimento 2001.
http://dawinci.istat.it/MD/ (ultimo accesso aprile 2011).
2. Osservatorio Epidemiologico Car­diova­scolare. Atlante italiano delle Malattie Cardiovascolari-II ed. Ital Heart J 2004; 5(S3):49S-92S.
3. Progetto Cuore.
http://www.cuo­re.iss.it/valutazione/progetto.asp (ultimo accesso aprile 2011).